martedì 28 agosto 2018

COMUNICAZIONE COME PROBLEMA

 
 

" Riuscirai sempre a trovarmi nelle tue parole: è là che vivrò " ( dal film  " Storia di una ladra di libri " ).



(…) Che cos'è questa comunicazione, questa parola che entra in
       gioco in ogni forma di discorso e in ogni forma di vita, e come
       tematizzarla nei suoi aspetti essenziali e nelle sue diverse
       articolazioni semantiche? Come entriamo in comunicazione e
       come entriamo in relazione con noi stessi e con gli altri, con la
       nostra interiorità e con quella altrui?
       Le relazioni umane sono talvolta faticose e talvolta dolorose.
      Come disse Rainer Maria Rilke :" Ché non si deve solo alla
      pigrizia se le relazioni umane si ripetono così indicibilmente
      monotone e senza novità da caso a caso, ma alla paura di un'
      esperienza nuova, imprevedibile e per cui non ci si crede
      maturi. Ma solo chi è disposto a tutto, chi non esclude nulla,
      neanche la cosa più enigmatica, vivrà la relazione con un altro
      come qualcosa di vivente e attingerà sino in fondo la sua
      propria esistenza ".
      Sono tesi che vorrei svolgere in questo mio lavoro, dicendo
      qualcosa sulla natura, sulla dimensione dilemmatica, sulla
      fenomenologia della comunicazione e della relazione che ci
      pone in un dialogo senza fine con la nostra interiorità, le
      nostre attese e le nostre speranze, e con quelle che sono negli
      altri.
      In psichiatria, non c'è cura se non quando siamo in
      comunicazione, in relazione: con la tristezza e l'angoscia, l'
      inquietudine e la disperazione, il dolore del corpo e quello dell'
      anima, di chi sta male e chiede il nostro aiuto. Ma non c'è
      comunicazione autentica se non quando abbiamo parole
      capaci di creare un ponte fra la soggettività di chi parla e
      quella di chi ascolta; la soggettività di chi cura e quella di chi
      è curato; e quando ci siano corrispondenze fra il tempo
      interiore dell'una e quello dell'altra .(…)


      Eugenio Borgna  da    Parlarsi ( La comunicazione perduta ) 
     

2 commenti:

  1. Sarebbe tutto diverso, in tutte le realtà, se ognuno di noi comunicasse e si relazionasse in modo autentico e profondo, anche parlando di argomenti leggeri, evitando quel chiacchierare senza dire nulla o, peggio, male di qualcuno, spesso alle spalle...anche il silenzio è importante e ricco di comunicazione a certe profondità...

    RispondiElimina
  2. Il silenzio è necessario quanto la comunicazione. L'uno senza l'altro sarebbero - morte morale o asfissia per sovrapproduzione -.
    L'uno senza l'altro sarebbero un pentagramma senza note.
    Grazie per l'intervento

    RispondiElimina