" Riuscirai sempre a trovarmi nelle tue parole: è là che vivrò " ( dal film " Storia di una ladra di libri " ).
(…) Che cos'è questa comunicazione, questa parola che entra in
gioco in ogni forma di discorso e in ogni forma di vita, e come
tematizzarla nei suoi aspetti essenziali e nelle sue diverse
articolazioni semantiche? Come entriamo in comunicazione e
come entriamo in relazione con noi stessi e con gli altri, con la
nostra interiorità e con quella altrui?
Le relazioni umane sono talvolta faticose e talvolta dolorose.
Come disse Rainer Maria Rilke :" Ché non si deve solo alla
pigrizia se le relazioni umane si ripetono così indicibilmente
monotone e senza novità da caso a caso, ma alla paura di un'
esperienza nuova, imprevedibile e per cui non ci si crede
maturi. Ma solo chi è disposto a tutto, chi non esclude nulla,
neanche la cosa più enigmatica, vivrà la relazione con un altro
come qualcosa di vivente e attingerà sino in fondo la sua
propria esistenza ".
Sono tesi che vorrei svolgere in questo mio lavoro, dicendo
qualcosa sulla natura, sulla dimensione dilemmatica, sulla
fenomenologia della comunicazione e della relazione che ci
pone in un dialogo senza fine con la nostra interiorità, le
nostre attese e le nostre speranze, e con quelle che sono negli
altri.
In psichiatria, non c'è cura se non quando siamo in
comunicazione, in relazione: con la tristezza e l'angoscia, l'
inquietudine e la disperazione, il dolore del corpo e quello dell'
anima, di chi sta male e chiede il nostro aiuto. Ma non c'è
comunicazione autentica se non quando abbiamo parole
capaci di creare un ponte fra la soggettività di chi parla e
quella di chi ascolta; la soggettività di chi cura e quella di chi
è curato; e quando ci siano corrispondenze fra il tempo
interiore dell'una e quello dell'altra .(…)
Eugenio Borgna da Parlarsi ( La comunicazione perduta )
Sarebbe tutto diverso, in tutte le realtà, se ognuno di noi comunicasse e si relazionasse in modo autentico e profondo, anche parlando di argomenti leggeri, evitando quel chiacchierare senza dire nulla o, peggio, male di qualcuno, spesso alle spalle...anche il silenzio è importante e ricco di comunicazione a certe profondità...
RispondiEliminaIl silenzio è necessario quanto la comunicazione. L'uno senza l'altro sarebbero - morte morale o asfissia per sovrapproduzione -.
RispondiEliminaL'uno senza l'altro sarebbero un pentagramma senza note.
Grazie per l'intervento