martedì 28 agosto 2018

LE PAROLE HANNO UN LORO DESTINO



(…) Nella definizione che ne è stata data da Hugo von 
       Hofmannsthal, il grande scrittore austriaco dalla straordinaria
       sensibilità e dalle grandi intuizioni psicologiche,le parole sono
       creature viventi ma anche - con una definizione ancora più
       smagliante - sono prigioni sigillate dal mistero, e ogni volta
       dovremmo essere capaci di aprire queste prigioni, di togliere
      loro i sigilli,di farne sgorgare i significati e di scrutarne le cifre
      tematiche solo apparentemente oscure e inesplicabili. Le parole
      si modulano, cambiano, si modificano continuamente nelle
      situazioni in cui ci veniamo a trovare e negli incontri che
      facciamo nella vita. Le parole non sono mai inerti e mute, ma
      comunicano sempre qualcosa. Le parole sono impegnative per
      chi le dice e per chi le ascolta; cambiano di significato nella
      misura in cui cambiano i nostri stati d'animo e non è facile
      coglierne fino in fondo le risonanze. Le parole, una volta dette,
      non ci appartengono più e sono determinanti nell'aprire i
      cuori alla speranza o nel condurli alla disperazione. Le
      parole cambiano il loro significato nella misura in cui si
      accompagnano al linguaggio del corpo vivente, del sorriso e
      delle lacrime, degli sguardi e dei gesti, e anche al linguaggio
      del silenzio: sì, anche il silenzio parla e bisogna saperlo
      ascoltare ed esserne in dialogo senza fine .  (…)

  
              Eugenio Borgna  da   Parlarsi ( La comunicazione perduta ta )




2 commenti:

  1. Davvero un bellissimo estratto, mi ha colpito la definizione "le parole sono prigioni sigillate dal mistero" ed anche la sottolineatura che bisogna sasap ascoltare il silenzio per essere in "dialogo senza fine"

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  2. Il senso del mistero è qualcosa di cui oggi - mi pare - si è persa cognizione.
    Tutto deve essere svelato, senza veli cioè, chiaro.
    Senza contare che questo atteggiamento non solo non è producente ( ciò di cui si sa tutto, perde di attrattiva ), ma mi sembra contrario anche al nostro " intimo " esseri umani ( e divini ) che prevede che molto, ma non tutto sia svelato.
    Grazie per il commento.

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