(…) Avere le idee chiare riguardo alla morte non dovrebbe essere
proprio uno degli scopi della riflessione?. Se non ci fosse la
morte che attende la nostra vita e quella dei nostri cari, la
dimensione religiosa quale domanda di vita che accompagna
da sempre il cammino dell'uomo, non sarebbe mai sorta.
Primus timor fecit Deos , dice un frammento di Petronio, cioè
è stata la paura, la paura della morte a costruire gli Dei.
Questa affermazione volutamente anti-religiosa ha la sua
imprescindibile dimensione di verità: non c'è alcun dubbio che
riti e credenze di ogni sorta siano nati per esorcizzare la paura
della morte, e che gli esseri umani,per cercare di sopravvivere,
si siano immaginati - e continuino ad immaginarsi, mondi e
paradisi nell'aldilà. La morte costituisce la sorgente di tutti i
discorsi religiosi, sia di quelli veri, sia di quelli falsi, e non è
certo un caso che i primi riti siano stati legati al culto dei
morti e i primi templi siano state le tombe.
La religione degli antichi Egizi era pressoché interamente
basata su questo, aveva centinaia di formule e riti specifici poi
confluiti a formare il libro sacro che noi chiamiamo Libro
dei Morti , ma che loro chiamavano Libro della sortita alla
luce , e le Piramidi non erano altro che gigantesche tombe a
punta per bucare il cielo e arrivare agli Dei . Anche per il
Cristianesimo la connessione cimitero- chiesa è una costante
fin dagli inizi: i primi cristiani non andavano nelle catacombe
solo per nascondersi, e non c'è chiesa antica che non ospiti al
suo interno tombe, sarcofaghi e monumenti funebri. (…)
Vito Mancuso da L' anima e il suo destino
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