giovedì 2 agosto 2018
STORIE D' AMORE 2
(…) Universalmente umana, potenzialmente accessibile a tutti gli
esseri parlanti, quest'opera della libertà che io scopro nell'
amore, ha ricevuto in effetti la sua forma più affinata, la sua
realizzazione più diversificata, nella tradizione europea:
attraverso la religione, la filosofia, l'arte e la letteratura.
Appoggiandomi alla mia pratica della psicoanalisi, ho seguito
tutti i suoi rimbalzi tra gli innumerevoli avventurieri e
interpreti che mi hanno preceduto, prima di acquisire quel
sentimento di fierezza finalmente liberata da ogni senso di
colpa che ormai provo nei confronti del genio europeo.
Ma è l'incapacità di amare, al di qua e al di là dell'assenza di
amore, che trascina a fondo l'analizzante e l'analista. Ed è
quella stessa incapacità che minaccia la globalizzazione
iperconnessa,quando quest' ultima si illude di poter formattare
individui apparentemente cooperanti tra loro a forza di chat,
di sms e altri simili tweet, sopprimendo l'esperienza interiore
in cui nasce e muore quell'estremo fanatismo nel quale il me
e il te si ricreano in amore.
Niente garantisce che il mondo a venire possa continuare ad
essere un mondo innamorato. Se queste storie d'amore
dovessero avere una fine, quest'ultima svelerebbe il male
radicale che è l'automatizzazione degli umani. Il principio di
precauzione circoscrive fin d'ora la libertà - che non potrebbe
esistere senza rischi -, il bisogno di sicurezza rafforza le
chiusure identitarie, e certe nauseabonde zaffate totalitarie
invadono gli spiriti - in tempi come questi - di debito e di
austerità endemici.
E però io scommetto che l'amore, vissuto a partire dalla
diversità delle sue storie qui riunite, possa essere uno tra gli
antidoti più radicali, perché più intimi. (…)
Julia Kristeva da Storie d' amore
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