sabato 18 agosto 2018

CROCE E RESURREZIONE 3

 
 
 

                                                  Cena in Emmaus  di   Rembrandt



(…) In pochi tratti, quasi in bilico fra l'ombra e la luce, Rembrandt
       ci fa guardare alla resurrezione come a un possibile:non a una
       mitica cancellazione della morte, ma a qualcosa che resta, una
       piccola brace di vita che arde anche nella notte. Quel Cristo
       che scivola fuori dal buio, lasciando sul tavolo il pane e la
       parola condivisi, quel Cristo può essere ancora fonte di vita e
       di senso. La sua sparizione, l'assenza di ogni Dio sulla terra,
       sono forse i segni con cui ci dobbiamo confrontare per 
       decifrare i racconti evangelici. Forse è in questo vuoto di ogni
       Dio, nelle tenebre rischiarate appena da qualche bagliore, che
       possiamo metterci in cerca del senso ultimo della " buona
       notizia": il pane e la parola da condividere, la giustizia da
       perseguire, la benevolenza in cui avvolgere il mondo.
       Pur nella loro radicata diversità, la Salita al Calvario e la
       Cena in Emmaus , ritraggono qualcosa che si ritira: la croce
       in  Bruegel, la figura del risorto in Rembrandt.
       Ma nel loro venir meno non perdono la loro forza, ma ne
       acquistano una nuova .  (…)


  Gabriella  Caramore  e  Maurizio Ciampa  da     Croce e Resurrezione

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