Mi lascio andare, mi abbandono alla corrente: è inutile tornare indietro…
Per l'amore che ho nel grembo
farò quello che ho bisogno
perciò portami via tutto
privami dei miei respiri
togli al mondo la mia pace
allontana la sua luce
attraversa parte a parte
il mio torso con la lama
non lasciare che rimanga
pelle intatta sulla schiena
feriscimi se vuoi
finiscimi se puoi.
***
Per un gemito interiore
ho smesso di seguirti
attraverso l'inutilità del vivere
brulico di ottime ragioni
per non dubitare affatto
di dover andare avanti sola.
***
La ferocia del possesso
si nutre della fedeltà e abbandona
brandelli di fiducia
sulla terra desolata e stanca
s'alza un'eclissi
per ostentare il lurido bisogno
con la sua incontinenza
la vergogna è la tortura
che matura concupisce
l'idea di spingermi ad elemosinare
contro la mia dignità.
***
Vorrei che mi guardassi
con occhi che non hai mai avuto
che mi riempissi di spontaneo e di stupore
invece di schiacciarmi
con una definizione troppo lunga e scivolosa
per non pattinare via.
***
La differenza tra le cose che mi dici
e quelle che tieni per te stesso
è la gola che mi soffoca
ogni volta che ci cado dentro
e mi accorgo d'esser sola
la punizione è il merito
del flebile posarsi su di me
le mie vertigini
amplificano l'ultima chiarezza
il sintomo è il contorcersi
delle tue miserie
nella mia consapevolezza
non appartarti
per darmi della pazza
mi preferisci a chi ti dà ragione
ti lamenti
e di nascosto non capisci
che l'ultima mia preoccupazione
è l'odio per quelli come te.
***
Una parte di te mi chiede aiuto
e io vorrei - lo giuro -
rispondere sorrisi e riccioli d'ascolto
ma non c'è mai stato verso
nella mia tranquilla capacità
di superare la tua muta volontà
di continuare a fottermi.
Natalia Brandani da Sane e benedette
Struggente malinconia nelle parole e nel brano musicale...
RispondiEliminaSi.
RispondiEliminaLa malinconia ( diversamente dalla melanconia della malattia psichica )può anche fare bene, e a volte apre gli occhi...