giovedì 16 agosto 2018

I COLORI DELL'ANIMA ( I Greci e le passioni ) 3



(…) Il campionario dei modi in cui una donna può annientare l'
       uomo sulla scena è vario: la strage compiuta dalle Danaidi
      ( quarantanove sposi pugnalati nella notte nuziale ): la
      trappola di Clitemnestra, assassina del marito a mano armata e
      persecutrice dei figli in forma di fantasma.Una madre fa a pezzi
      il figlio nelle Baccanti ; vi sono donne che accecano ( Ecuba);
      donne che trascinano alla rovina con la calunnia ( Ippolito );
      donne che brandiscono il coltello sacrificale ( Ifigenia in
      Tauride ); donne capaci di aizzare e spingere all'assassinio
     (Andromaca ); ma soprattutto ci sono avvelenatrici ( Trachinie,
     Medea, Ione ) ; donne che rovinano tutto un popolo (Elena nelle
     Troiane ).
     La minaccia che incombe sugli uomini da parte delle collettività
     femminile, ha una traduzione comica nelle Donne in assemblea
     di Aristofane, dove l' " assassinio " dei maschi consiste nel
     sottrarre loro il ruolo politico e con esso l'identità collettiva.
     I tratti inquietanti dei personaggi femminili sono accentuati in
     Euripide, appunto perché la sua drammaturgia assegna loro
     una profondità emotiva ignota a quelli maschili, personaggi
   - per così dire - a una sola dimensione.
     Lo scontro tragico tra uomini e donne va visto non come un
     dramma privato dei sentimenti, ma alla luce dei conflitti
     antropologici fondamentali dell'universo tragico : quello tra
     città ( polis ) e clan famigliare ( oikos ); quello tra cultura (
     nomos )  natura (physis ). Alcesti, come l'antica Penelope,
     rappresenta il lato " civilizzato" della donna ( nella prospettiva
     maschile- s'intende ), vale a dire quello che la vede integrata
     all'interno del gruppo familiare: Medea, Clitemnestra e Fedra
     sono il versante opposto, quello " primitivo", nel quale la donna
     esprime senza alcun freno la forza delle sue passioni.
     Quante volte un eroe tragico non comprende l'universo emotivo
     femminile, e questo suo non comprendere lo conduce alla
     rovina? Accade a Creonte nell' Antigone, a Teseo nell' Ippolito
     e a tanti altri: persino il sapiente Minosse ( nei frammentari
     Cretesi di Euripide) fa la parte di un ottuso burattino davanti
     all'oscura energia sessuale di sua moglie Pasifae.
     Se la tragedia è lo spazio del disordine, della violazione di un
     limite,la donna promuove il clima tragico in quanto rappresenta
     il potenziale sovvertimento di un ordine. Il primo, buon modo in
     cui la donna- sulla scena tragica - manda in rovina un uomo,
     sta dunque nella sua stessa natura, oltre che nell'incapacità del
     maschio di comprenderne i meccanismi e di penetrare davvero
     nell'universo passionale di una donna. (…)


      Giulio Guidorizzi  da  I colori dell'anima ( I Greci e le passioni )

Nessun commento:

Posta un commento