Sono i dettagli che assomigliano ancora a te…
Il corpo magro vuole lasciarsi andare.
Continua a stare sul divano e
consuma il pranzo, se pranza
consuma la cena, se cena
si consuma.
Quanti anni s'affannano per umiliare
la tua bellezza, ma non credere
al tempo perché non c'è decadenza:
tu, promessa al paradiso.
***
Racchiusa nel bocciolo verde della vestaglia
scompari fra le pieghe del divano
e nessuno ti vede, nessuno si accorge
del tuo peso assente.
Riappari - epifania - solo prima della doccia
quando nuda fino all'ultima vergogna
mostri l'esile stelo che sei.
***
Sono i dettagli che ti assomigliano.
La riga sugli occhi, sempre più scura e insicura
la linea morbida delle tue labbra
- vero orizzonte del desiderio
e le guance, più rosee che guance.
Le mani, sopra ogni frammento di te
perfette nella bicromia
dello smalto rosso lucido e del blu digitale.
Sono i dettagli che ( non ) aggiungi
che somigliano ancora a te.
***
Quando ti dico essere
il grande amore
che muove la mia vita
mento.
Pochi i risvegli pieni di te
quasi non ci sei;
una tiepida luce di una candela
sul davanzale del cuore
quando ancora lavora
il sole.
Quale benzina
questo corpo che non ho voluto
muove…
Naike Agata La Biunda da Accogliere i tempi ascoltando
Una descrizione che si adatta a tante vite consumate dalla malattia... La musica è molto triste ma altrettanto bella, chissà perché queste struggenti melodie sono così belle e ti entrano dentro quasi più di quelle allegre?!
RispondiEliminaE' cosa nota che la malinconia affascini più della gioia : questa infatti è patrimonio dell'umanità ( un po' come l' Unesco ). Ed è gratuita. La gioia ( passata l'età infantile) va invece conquistata.
RispondiEliminaLeopardi docet.