Chiusa la piaga, sparirà la febbre...
Questa porta tu non dovevi aprirla;
l' hai fatto, entra dunque e osserva
quale misero inganno ti ha tradito.
Qui non tesori nascosti, o caldaie,
specchi di verità, teste di donne mozze
per le tue brame, o spasimi d'angoscia,
ma solo quel che vedi... Guarda ancora:
una camera vuota, disadorna,
tele di ragno... E io l'avevo chiusa
in me, perché nessuno la scoprisse;
mi hai profanato tanto quando sei
strisciato alla sua soglia questa notte
che non dovrò mai più guardarti in viso.
Adesso è tua. Io cerco un altro posto.
***
Se, in un modo del tutto casuale,
fossi informata della tua scomparsa -
se ai titoli di fondo del giornale
del mio vicino in metropolitana
io leggessi che all'angolo del viale
( notizia di frequenza quotidiana )
un uomo, che risulti essere tu,
è stato ucciso oggi a mezzogiorno -
non griderai, non urlerei di certo,
né in quel luogo mi torcerei le mani.
Solo, con più interesse osserverei
le luci in corsa della mia stazione;
o forse gli occhi leverei e più attenta,
leggerei di pellicce e acconciature.
***
Tra breve io ti scorderò - mio caro -
perciò assapora il tuo piccolo giorno,
mese o semestre, e godi quanto puoi;
sia che ti scordi, o ti lasci, o io muoia,
tra di noi finirà ; col tempo, dico,
ti dimenticherò, comunque ora,
se mi incanti con splendide menzogne,
ti assicuro la mia miglior promessa.
Anch'io vorrei che gli amori durassero
e non fossero inezie i giuramenti,
ma tant'è : la natura si è ingegnata
fin qui di perpetuarsi senza sosta -
che noi troviamo o no quel che cerchiamo
è - biologicamente - irrilevante.
***
Si ricorda di te l'umida terra
di primavera, con tutti i suoi fiori,
le strade polverose, il cardo, e il lento
crescere della tonda luna, e tutte
le gole che cantarono l'estate,
le ali in partenza, i nidi, i rami spogli,
i venti che soffiarono a ogni tempo
e le tempeste di quattro stagioni.
Tu non vai più col tuo passo di gloria
sui sentieri dell'alba e della bruma,
non svegli al vento, non ascolti il palpito
d'invisibili ali alte nell'aria.
Qualcosa in più che giovane e gentile
eri tu: l'anno intero ti ricorda.
Edna St. Vincent da Barbablu ( Poesie tradotte da S. Raffo )
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