venerdì 16 aprile 2021

LA PERDITA ( e il perdono ) DI ROBERTO

 


                                                               Pace e speranza...



" La perdita e il perdono" è dedicato alla memoria di Marion Lignana Rosenberg, Christian Tito, Giuseppe Panella, Gianfranco Palmery, Carola Meschini. E' dedicato all'albero ombroso della mia famiglia : persone che mi sostengono oltre il dovuto e ben più di quanto io riesca a fare con loro. Infine è dedicato a tutte e a tutti coloro che hanno popolato con benevolenza i miei primi cinquant'anni. Da un triennio avevo in mente che questa prova fosse il mio canto del cigno e che terminasse nel gennaio 2020, mese del mio cinquantesimo compleanno. Ciò che è avvenuto dopo lo sappiamo tutti e si preannuncia solo di sfuggita nel libro : il senso catastrofico che spira tra le pagine promana quasi unicamente dalla riflessione sull'urgenza climatica, perciò la pandemia ha reso la raccolta - nella misura in cui non vi si impernia - suscettibile di essere presa per il trastullo di un ricco epulone rifugiatosi su un panfilo al largo, o comunque di una persona così superficiale da non percepire il profondo sconvolgimento antropologico ancora in atto e chissà per quanto. Ho deciso di correre il rischio e di mantenere l'orizzonte temporale come era originariamente inteso, resistendo alla tentazione di inserire versi che pure - durante il lockdown, si sono copiosamente manifestati. Possa questo libro valere se non altro come fotografia ante SARS - CoV -2. Di quel che verrà ideato, nominato o pronunciato dopo, si occuperanno con più efficacia, penne giovani, fiorite lungo l'epidemia o quasi... Almeno è ciò che auspico. "


                                       Roberto  R. Corsi




UN DILETTANTE


Concedetemi - almeno - l'onore

di tenermi per persona educata:

vi rendo la Poesia

esattamente come,

anni fa, l'ho trovata.


E noi che rilkianamente pensiamo

alla nostra poesia come ascesi, avremmo l'emozione,

che quasi sgomenta,

di apparire su un blog letterario altolocato - proprio come

da sempre sognavamo - ma col verso circondato

da pubblicità di biscotti per cani, cotechini, zamponi.


Rimuovo la tua email dall'elenco contatti

proprio come - con dolcezza - stacco i fiori

essiccati ( troppo presto per poterli ostentare ai villeggianti ) del platycodon :

dicono che possa provocare una minima rigenerazione,

ma non si sa se sia vero. Linfa bianca mi cola sulle mani,

mi sento e sentirò un assassino, come con te. Come le mille volte

in cui non ti ho vissuto abbastanza. Par délicatesse

j'ai perdu ma vie et par peur mon innocence.



                                          ***


A SE INDRAGOSTI


Nella tua lingua,

" innamorarsi" fa pensare a un fantasy,

a un viluppo di draghi nell'arengo sessuale agostano,

o anche a un'aragosta,

che è un po' come ami tu, come sei fatta.

Strappa via il guscio, deponi l'armatura:

avrai la sicurezza

che non posso bollirti ( ma neppure servirti ).



                                         ***


JEUX DE VAGUES


Accetta un consiglio : vai in spiaggia

fuori stagione, un pomeriggio di mare mosso.

Avrai in mente- mentre giungi - il classico distendersi

dell'onda, come lingua; il suo morire,

quel placato lasciarsi assorbire

dalla battigia.



E' questo il diagramma della vita, per i più.

Ma, se farai attenzione, ti sorprenderai

altre onde, affluenti,

deboli per scavare un canale di risacca

e trovar pace; ugualmente chiamate

all'indietro, a scontrarsi e sfilare di lato

alla normalità delle novelle che accorrono.


Un gioco, solo un grumo di attimi,

zampilli e schianti.

L' esistenza: l'offesa.

Al mondo, distratto come te poco fa, resterà

il passo trionfante delle frangenti; nulla

del vano bramare agnizione, eufonia

con ciò che - onnipotente - in giovinezza


già mi scavalca.



                                          ***


KAVAFIANA CON COTTURA 10'  A 200°


E  se proprio non puoi la vita e la poesia che desideri,

gustale di nascosto come una pizza surgelata al salame piccante:

qualcosa di rapida chimica prosaica semipiena soddisfazione,

qualcosa che nelle ottobrate solitarie, tra il crepuscolo marino

e le partite di coppa, ti torni pratico e a genio

anche se va tenuto celato al naso arricciato dei puristi,

a stilose profumiere sempre in cerca del dettaglio di classe,

a questo mondo smanioso di accessoriare il nulla.

Non sprecare la vita nel troppo dilettevole commercio

con gli altri, nel cercare una recensione, una presentazione,

una leccata in più alla frigida scena letteraria, fino a far diventar te stesso

una cosa non tua: una fetta che qualcuno - distraendoti - ti sfila dal piatto. 



                            Roberto R. Corsi   da   La perdita e il perdono



Nessun commento:

Posta un commento