Bernard Noel
" Il sesso ha bisogno dell'occhio perché pretende lo sguardo dell' Altro. Ma lo sguardo implica la distanza. Il sesso - quindi - chiama chi lo allontana e fà di lui un segno o un'immagine. Poi la situazione si capovolge perché il segno, creando il desiderio, suscita lo slancio che sta per percorrere la distanza e abolirla.
Gli amanti chiudono gli occhi e la loro unione costruisce allora un corpo d'amore, dove circola l'unità. Lo spessore fisico, aprendosi all' Altro, diviene - all'interno - uno spazio analogo a quello dello sguardo, ma a rovescio. Lo spazio della fusione, dell'indistinto, dell'indicibile.
Gli amanti mantengono gli occhi aperti, e la distanza rimane presente fra i loro corpi. Questa distanza è - all'esterno - lo spazio dello sguardo nel quale i sessi cercano una sistemazione, delle figure, un gioco - tutte cose dicibili poiché le parole - eventualmente - le prolungano o le sistemano.
Le immagini erotiche sono degli sguardi caduti dagli occhi aperti di Eros, ma abitano anche gli occhi chiusi del corpo d'amore. Corpo d'amore o corpo di Eros, che si amano per l'amore o per il piacere, il loro sesso è la rispesa individuale praticata contro la specie.
Ma la specie rende fittizio ogni atto sessuale che non ha come meta di riprodurla.
Eros non è il dio che crediamo.
Eros è il dio della finzione ."
( Viviane Ciampi )
e ora
in broccato di peli
una lunga storia
lei qui cerca
l'umano passaggio
un grido
poi l'azzurrità
d'essere sulla terra
colei che porta il segno
nuda incede
la superficie la guarda
e lassù
niente
un buco complice.
***
l'oscuro lavoro
sfiora la tenera pelle
annerisce la schiena
nessun volto
il tu s'inarca
un muro d'amore
e l'apparato gode
da dietro
il leggìo delle spalle
sorregge piegati
tutti gli sguardi
che non scambieremo
dimmi dici tu
ma l'intimità
è come la sirena.
***
l'aria si corica
e sul pavimento
muove la notte del tempo
oppure la marea verticale
innalza una campitura di memoria
un appannarsi di lingua
si scorgono membra
e qualche immagine crollata
nel suo stesso riflesso
la bellezza
un sesso sotto le acque
una barba di pietra
due gambe più strette
delle palpebre
della morte.
***
una lacrima di vita
l'origine che sgorga
come latte
dall'altro a noi
un solo cordone
l'attesa
ogni erezione
cagiona al cielo
una nidiata di sogni
che il solo sia solo
il sangue che batte in lui
è più denso dell'ombra
nella cripta
ove l'occhio s'addentra
vergine è la notte.
***
il fiato degli dei
genera montagne d'aria
nuda è la terra
sotto
come un coltello
o la piega adultera
il lavoro dell'amore
chiazza le bianche alture
e la maschera dei fianchi
copre il cielo
la brama d'ingannare la morte
è il volto
oh il segno
dal più in basso eretto
per gridare no.
***
ogni specchio
è la tomba del cielo
oh nuvole
tante natiche
inutili al desiderio
così che il sesso è franto
dentro la sua stessa immagine
dove va la carne
che s'immagina
moriva un dio
di non essere che quello
e il riflesso
costruito da tutto
il nulla
segreto.
***
una pietra piana
il congegno delle lacrime
l'ombra delle chiome
si è contato troppo
troppo sferruzzato l'ore
la luce soffusa
il mondo è negli occhi
come il sesso
è nel ventre
lo sguardo sgrava
di se stesso
vede
a perdita d'occhio
l'ala
e il presente ch'essa è.
Bernard Noel da L' enfer, dit- on
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