giovedì 15 aprile 2021

MATERNITA' MARINA

 


                                                         Margarita Sikorskaia -  Mother




32 poete lasciano in solchi -che sanno di mare e di sale - i propri versi su ciò che da sempre affascina particolarmente lo spirito dei poeti : il mare e la maternità.



I fiori nascono sui desideri

che non cancellano e non si dannano.

Quello che deve accadere

non è ancora avvenuto.

Ed esiste, ed è vero.

La sua presenza è in quest'aria ferma.

I fiori e i desideri hanno lo stesso

modo di tacere e poi scoppiare.

Non sempre l'altezza comanda

o il male è il fuoco migliore.

L' amore crepita nel nostro destino.


                                 (  Anna  Ruotolo )



                                           ***


Un tempo fui donna e uomo

con spalle grandi e calli sulle mani.

Un tempo fui pentola calda sul fuoco.

Sole e luna fui.

Fui campo di battaglia

salmo in maggiore

canto di stagione.

Un tempo fui mulattiera

roccia che muta

la bambina col soldino in tasca.

Fui rapimento

eccessiva bellezza

la croce del Santo.

Un tempo fui grano e fatica.

Senz'altro fui madre.

Madre fui

e non temo tempesta.


                              ( Alma  Spina )



                                        ***


Crescevano animali straordinari

quando tendevamo l'orecchio alla tana

l'arca che avrebbe portato in salvo ogni cosa

riordinato le parti e l'istinto.


La madre era la grande noce da mordere

il latte nutriente che sfama i giovani lupi

nell'attesa maturazione del nome.


Avevamo i piedi immersi alle caviglie

su cui germogliavano nature di sale e di pietra

come bocche pronte a frantumarsi sull'onda.


L'oceano lo sa, l'oceano lo grida:

" E' tempo di credere, di trasformare

la voce in pane quando risuona il tuo nome

sul vento compresso e accucciato nel ventre

dove la tana è il ritorno alle acque ".


                                  (  Ksenja  Laginja )



          A.A. V.V.    Maternità marina ( a cura di Silvia Rosa e Valeria Bianchi Mian )



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