giovedì 15 aprile 2021

DEVI ANCORA INVENTARE EURIDICE

 


                                                    Tiziano Vecellio -  Orfeo ed Euridice




CORRISPONDENZE


Dove il pensiero

per poco rompe

gli argini della mente,

si compiono

corrispondenze.



                                        ***


ORFEO


La vita non più intima

e priva di rivelazione

lascia che la carta

s'imbratti del sangue

del nostro amatissimo

Orfeo.



                                              ***


IL MALE SEMPLICE


Mescoli le carte con il gatto

sulle ginocchia.


Mentre la nebbia

ti accarezza il sangue e la gola.


Senti il male semplice.


L' addio

che ti strappa le vene.



                                          ***


UN PRECIPIZIO


Profilo di settembre,

sole tra le sbarre.


La penna finisce

i confini del ritratto.


Le lacrime cadute

dentro al libro.


Un precipizio.


I  nostri occhi.



                                         ***


IL GIUDIZIO DEL MARE


Un sentiero di sassi bianchi

e polvere lambisce il giudizio

del mare.

Un taccuino perduto

insieme alla ragione.


Scrivi poesie sugli scontrini

che trovi nelle tasche

dei pantaloni.


Devi ancora inventare Euridice.




               Gianluca Chierici   da   Devi ancora inventare Euridice


" Orfeo non si nomina, non nomina Euridice. Nemmeno la perdita è nominata perché non è descritta. Ciò che leggiamo in questo libro è la conseguenza della perdita, e cioè il rapporto con la scrittura. I testi ( brevissimi ) sono dunque un sillabario esistenziale, invocazioni senza l'oggetto dell'invocazione, proposizioni filosofiche lontane dal mondo che ormai ha assolto il suo compito ; un compito destinale. Il poeta è l'Orfeo che ha ormai versato tutte le sue lacrime , scrive tra grandi pause e cadenze minime di pensiero, tra il ricordo e il silenzio improvviso, tra il  tempo dell'apparizione di un fantasma e la soglia della sparizione. Silenzio, dimenticanza, camera fredda, sepoltura di se stesso nell'altro. Davanti allo sguardo, ecco i libri, l'inganno e la verità dei libri, la memoria e la promessa. I segni vorrebbero essere indicazioni, significati e invece svaniscono come l' Ombra. Quell'ombra percepita con lo sguardo all'indietro, nell'istante stesso della sua sparizione. Solo alla fine avvertiamo un senso di lacrime : leggiamo di quell' Ombra, del nome di Orfeo ed Euridice."



                                      Sebastiano  Aglieco



Nessun commento:

Posta un commento