(...) Senz'altro c'è nell'uomo e nella donna in amore una spinta alla cattura. E senza meno, sempre, nel gioco erotico, l'altro viene massacrato in nome del suo bene. C'è da sorprendersi? Forse non sappiamo che in nome dell'amore si può uccidere il prossimo? E che all'ombra dell'amore - tra i suoi veli - la Salomè solleva il fantasma dell'odio? C'è ambivalenza e duplicità in amore, tanto più quando lo si presenta come un miraggio di fusione con l'altro in nome del bene dell'altro. Ci si può sbagliare a volte, e chiamare amore l'odio. In più, malgrado la retorica sublime dell'incontro, non sempre l'amore fa uscire il soggetto da sé: spesso l'amore è e rimane un sentimento narcisistico. Chi soffre in amore, il più delle volte - in verità - gode della sua ferita come fa il melanconico, il cui lamento è anche un compiacimento.
L'amplesso nuziale non sarà concesso a Otello e Desdemona per via di interferenze militari e per le losche trame di Iago. Sì che alla gioiosa morte dell'orgasmo si sostituirà la luttuosa morte per soffocamento della donna, della quale a tutti gli effetti Otello può vantarsi di non " aver versato il sangue". No, infatti Desdemona muore vergine. Otello non l'ha " penetrata ". E ora la strangola. E' davvero uno sciocco, Otello, si è fatto giocare da Iago come il cornuto che non è, e come tutti i mariti cornuti, risulta un uomo ridicolo e sbaglia la mossa. E ora punisce con la morte Desdemona, che non solo non ha " dormito " con un altro uomo, ma non ha " dormito" neanche con lui. Sì che risuona definitiva e senza appello la sentenza di Emilia : " Moro, lei era casta. Ti amava, Moro crudele." Sì , Desdemona amava Otello, era pura e muore di una morte incolpevole.
Con dovizia di particolari Shakespeare ci fa capire che Desdemona e Otello non hanno consumato l'amplesso nuziale, e insiste sull'ironia tragica che vede Otello appunto uccidere una vergine onesta e una moglie sincera, la quale muore con sulle labbra la fede dell'amore. Nel matrimonio. Nell'uomo che ha sposato.
Otello ama, ma non capisce niente. E uccide l'innocente. E' amore questo? Se lo è, si tratta di cattivo amore, di amore non intelligente che danneggia più dell'odio. Mentre l'amore che salva è amore intelligente, l'amore attivo che allontana il male e avvicina al bene. Ma dell'amore intelligente si farà conoscenza nelle commedie; nelle tragedie no, non c'è scampo: vince l'amore cattivo. (...)
Nadia Fusini da Maestre d'amore ( Giulietta, Ofelia, Desdemona e le altre )
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