sabato 17 aprile 2021

LA MATERIA OSCURA DI RAFFAELA

 



" La violenza è semplice;le alternative alla violenza sono complesse".  ( Friedrich  Hacker )





NON LA PRIMA


Dopo l'urlo, lo sfasciarsi

della diga.


Non la prima.

Stesso schianto

nel racconto di chi parla

dopo anni di silenzio.

Stesso niente

dopo il colpo.


C'è una stanza - labirinto

che si inonda

poi si svuota nuovamente

                            - invisibili i relitti

come oggetti tra gli oggetti.



I suoi mostri sono anfibi

e non nascono dal sonno

in cui cade la ragione

ma dal gioco elaborato

che è usato

per coprire

la scissione.



                                          ***


ESERCIZIO DI DISCERNIMENTO


Guarda bene.

In ciascuno, erbe sane e veleni.

                             Ma è la dose

che dà forma al tutto.

E' il suo impatto

il suo costo

è ciò che prevale.



Non confondere il buio

del quale

si rivela il profilo

per tenerne nascosta la massa

                            la violenza

che si dice ( se ammessa )

ferita

- accudita persino dal mondo -

anche quando

tra i corpi

scavalca il confine.



Non è alieno il suo seme

a nessuno.

Tu stai attenta al terreno

dove cresce

si allena

si sdoppia

rinverdisce ogni volta.

                        Scappa

prima.



Se là crolli

ti daranno la colpa.



                                               ***


NON CREDE SIA ACCADUTO


Non crede

non solo  chi non vede



non crede

chi beve allo zampillo

ricorda

il fresco sul palato

e ignora, non si cura

del ristagno



non crede

chi scambia ciò che vede

per riflesso

effetto secondario

provocato



non crede

chi ha fede solamente

in ciò che è familiare



non crede

chi crede

che l'ombra si redima

col suo aiuto

e non sospetta il buio

che finge e si sottrae



non crede

che in fondo

non può farlo



se è vero

che forse non crediamo

in ciò che non sappiamo

poi affrontare.



                                       ***


NON VOGLIO COSTRUIRE


Non voglio costruire

un tempio o una pira

versare libagioni

sullo spacco

né mantenere vivo

il fuoco che reclama

il suo dolore.



Non voglio si prolunghi

questa fiamma

che non mi definisce

e a cui non appartengo.



Ma se la spengo

in fretta

arrivano al suo posto

altre ombre

più lunghe sulla terra:



ingiusto

portarle dietro intatte

                    - e fare anche del sonno

una zavorra.





                     Raffaela  Fazio     Inediti 



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