giovedì 8 aprile 2021

L'IMPROVVISO DI CARIFI

 

                                        James Whistler -  Arrangiamento in grigio e nero




Grazie per la parola

che ancora accendi nel mio cuore,

per quel raggio che dal bene

hai ricevuto in dono

e che nel mio abbandono

lasci che nasca

come fosse grano in un deserto;

per quella tua bellezza,

per l'orma divina del tuo sguardo,

per quella tua dolcezza che vorrei baciare

come si bacia l'innocenza, 

inginocchiato davanti alla tua anima

quando una lieve ombra 

la lascia affiorare sulla carne,

per quello che chiami il tuo peccato,

per il tremore che turba la tua voce

quando mi dici l'indicibile

e lasci l'impronta dell'amore

in questo cuore arato.



                                             ***


Madre, per te venne acceso quel lume,

occorsero lumi per affrontare l'autunno,

tu eri rimasta un minuscolo scialle

franò la mia bocca accanto alla tua,

chiesi se avrai una dimora,

in quale stanza sarà la mia culla;

rispose il mio cuore abbagliato di pianto

non bastò la parola che la notte ha nutrito,

nulla bastò a fronteggiare l'inverno.



                                                   ***


Volano - madre - uccelli neri,

un vento ostile ha lacerato il cielo,

su questi occhi di bambino un velo

di mistero e di lutto si distende.

Chi sa se il brivido improvviso

che ha raggelato il sole,

se l'ombra che copre la cima delle torri

è solo l'inizio dell'inverno,

la fine precoce dell'estate

o se davvero viene così la morte,

una muta di cani che raspano alle porte.



                                                  ***


Cos'è, creatura amata,

questa luce arata dal destino,

la trasparenza dove continuo a vederti,

che inchioda la mia mano al tuo viso?

Lo bacio nell'assenza, l'accarezzo

come nei sogni si sfiora il nostro desiderio,

quello che nella veglia si sottrae.

Se chiudo gli occhi

e vorrei soffocarmi nel cuscino,

i tuoi si accampano nel sonno

e in questa specie di morte fanno il nido.

Al mio risveglio li ritrovo,

principio della luce.

Così i tuoi occhi

sono la notte e il giorno,

la mia fuga nei sogni e il mio ritorno.

Se non fossero lì, custodi del silenzio,

chi mai difenderebbe il labile confine

che sta tra il sonno e la mia fine?




                        Roberto Carifi   da   D'improvviso e altre poesie



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