James Whistler - Arrangiamento in grigio e nero
Grazie per la parola
che ancora accendi nel mio cuore,
per quel raggio che dal bene
hai ricevuto in dono
e che nel mio abbandono
lasci che nasca
come fosse grano in un deserto;
per quella tua bellezza,
per l'orma divina del tuo sguardo,
per quella tua dolcezza che vorrei baciare
come si bacia l'innocenza,
inginocchiato davanti alla tua anima
quando una lieve ombra
la lascia affiorare sulla carne,
per quello che chiami il tuo peccato,
per il tremore che turba la tua voce
quando mi dici l'indicibile
e lasci l'impronta dell'amore
in questo cuore arato.
***
Madre, per te venne acceso quel lume,
occorsero lumi per affrontare l'autunno,
tu eri rimasta un minuscolo scialle
franò la mia bocca accanto alla tua,
chiesi se avrai una dimora,
in quale stanza sarà la mia culla;
rispose il mio cuore abbagliato di pianto
non bastò la parola che la notte ha nutrito,
nulla bastò a fronteggiare l'inverno.
***
Volano - madre - uccelli neri,
un vento ostile ha lacerato il cielo,
su questi occhi di bambino un velo
di mistero e di lutto si distende.
Chi sa se il brivido improvviso
che ha raggelato il sole,
se l'ombra che copre la cima delle torri
è solo l'inizio dell'inverno,
la fine precoce dell'estate
o se davvero viene così la morte,
una muta di cani che raspano alle porte.
***
Cos'è, creatura amata,
questa luce arata dal destino,
la trasparenza dove continuo a vederti,
che inchioda la mia mano al tuo viso?
Lo bacio nell'assenza, l'accarezzo
come nei sogni si sfiora il nostro desiderio,
quello che nella veglia si sottrae.
Se chiudo gli occhi
e vorrei soffocarmi nel cuscino,
i tuoi si accampano nel sonno
e in questa specie di morte fanno il nido.
Al mio risveglio li ritrovo,
principio della luce.
Così i tuoi occhi
sono la notte e il giorno,
la mia fuga nei sogni e il mio ritorno.
Se non fossero lì, custodi del silenzio,
chi mai difenderebbe il labile confine
che sta tra il sonno e la mia fine?
Roberto Carifi da D'improvviso e altre poesie
Nessun commento:
Posta un commento