lunedì 19 aprile 2021

LA COMPLICITA' DEL PLURALE

 


                                    V. Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità




" Tra le tante scritture poetiche nei dintorni della figura paterna emerse in questo tempo, " La complicità del plurale" si distingue proprio per la pluralità interpretativa e per sovrapponibilità delle esperienze; per la capacità dell'autore di parlare di sé, della propria esperienza agendo nel contempo immagini e suggestioni che avvengono in nome di tutti. Non è talento indifferente, se collegato alla domanda d'esordio: sì, Marco, questa scrittura valeva assolutamente l'accedere e assolutamente vale  l'essere condivisa e letta". ( Dalla prefazione di Augusto  Pivanti ).





Scegliere la bontà e l'accortezza

di appuntarsi la morte

all'inizio della vita ( portiamo al polso

il conto alla rovescia da compiere).

Segnarla sopra un foglio piegato

tenerlo con noi nel portafoglio

sopportare la temperatura dell'energia

consumarla fino alla sorpresa, nudi

del vento che sfoglia.



                                                  ***


D'improvviso, mentre cammino,

mi accorgo di non avere la tua firma.

E' un passaggio della mente

senza preavviso

perché tu capiti e abiti.


Inconsapevole il passo rallenta

cercando nella memoria un foglietto

un appunto conservato che porti

quel tratto elegante delle linee

l'alternanza di curve e spigoli

a definire un profilo che non trovo.


D'improvviso, mentre cammino,

mi accorgo di non avere

il tuo nome

scritto da te. Scrivere

è il verbo che ti perde.



                                                ***


Ci pensavi alla morte

mentre guardavi il giardino rimasto

al di là dal vetro? Aveva conosciuto

le tue mani, i nodi del lavoro.

Da settimane metteva arbusti irregolari

una spina incontrollata; osa di più

prendere l'aiuola che sembra cercare

come un figlio distante

le cure di una zappa o una parola

per un pensiero da dissodare.



                                                 ***


Spostando dall'angolo

un mobile mai rimosso

sollevando d'aria residui lievi

impigliata in una piuma

per caso una mosca vuota:

involucro d'ali e corpo senza peso.

Viscere perse, riverberi fiacchi

luce che passa e scompone.


La casualità di un angolo e l'ingombro

di un mobile: nessuna tomba o lapide

solo una silenziosa noncuranza

della morte per la vita.



                                            ***


Ora ti metto un po' da parte

i verbi un po' da parte. Ora

sembra che certi posti parlino meno

come una distrazione della mente

odori andati e suoni

una trasparenza nei colori.


Sei stanco ora, siamo stanchi


lasciamo stare ogni cosa.




                     Marco Bellini    da    La complicità del plurale



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