domenica 18 aprile 2021

SOMIGLIANZE DI FAMIGLIA

 


                                                      Fernando Botero - La famiglia





ESSI


Essi, loro i pronomi della lontananza,

della distanza, della genealogia, della progenitura,

gli antenati, gli specchi evocabili,

avi, trisavoli,

siamo noi i loro fantasmi possibili,

noi evocati dall'anteriorità, noi

posteriori, prodotti ultimi e provvisori.

Essi, loro, i bisnonni ci chiamano al mondo

col loro casuale intreccio

di matrimoni, partenze, stanzialità.

Una danza onomastica ha variato

le doppie nei cognomi

per identità affidate all'udito dell'ufficio anagrafe.


Noi, discendenti imprevedibili.



                                         ***


VOI


E i tuoi genitori ?

Prevengo qui una domanda

che ad un certo punto potrebbe

rivolgermi il lettore come io

l'ho rivolta a me sistemando queste carte


cioè trascrivendo il quadernetto

nero dove sta scritto , in tedesco,

sul frontespizio una data - da agosto 1017 -

e una parola , Familienabolichkeiten

( somiglianze di famiglia )

e dove un VOI ricorrente nelle pagine

era destinato - originariamente -

a indicare voi, i miei genitori.


Dialogare con voi su carta

è più  difficile che investigare gli avi,

navi di carta nei ritratti appesi

in color seppia, più agevole

rivolgermi loro piuttosto che a voi,

che potete chiedermi conto o chiarimento.

Non so, mi verrebbe da dire

che troppo passato ci ingolfa

ancora gli abbracci

e che mi dispiace di non riuscire

a restituirvi tutto l'aiuto

che mi avete dato.



                                           ***


IL DOVERE DELLA DISCONTINUITA'


Si apre per noi, Sara,

col tuo arrivo, la possibilità

- o almeno il tentativo doveroso -

di non tramandare 

gli sbagli, i vizi, i tratti, i tic

che noi riconosciamo

essere stati i batteri delle nostre famiglie.

Tu ci dirai - può darsi - dopodomani,

che nuovi inciampi, originali,

nuove colonie infettive

saremo capaci di produrre,

amandoti,

ma intanto oggi

siamo consapevoli

che questo ti dobbiamo:

fermare i virus silenti

che viaggiano indisturbati e volentieri,

lungo gli alberi genealogici

( ansie, paure, ipocondrie,

pessimismi, sfiducie,

infelici meditazioni sul Sé 

e sul Mondo, scetticismi vari...)

Compito nostro

è l'essere antibiotici

e setaccio di famiglie:

ri- tramandarti il Bene

fermando la coazione al peggio.



            Matteo Pelliti   da     Somiglianze di famiglia




4 commenti:

  1. Mi accorgo col tempo di essere copia conforme di genitori cui ho attribuito per anni milioni di colpe.
    Ma non ho figli, e almeno mi verrà risparmiato eguale, inconsapevole, processo.

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  2. E' un fatto che, col passare degli anni, finiamo sempre più per assomigliare ai nostri - tanto vituperati in gioventù - genitori, pur mettendoci magari tanta buona volontà per essere diversi. Comincio a pensare che sia anche questa una legge di natura. E non mi dispiace poi tanto...

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    1. Neanche a me, perché mi piaccio in fondo, e comprendo che sono in gran parte opera loro, un derivato, e spesso peggiore.

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  3. Non mi sento un " derivato" ma - da credente - mi sento assolutamente unica e neanche peggiore. Come creatura , ( quindi come tutti ) ho pregi e difetti.

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