sabato 24 aprile 2021

LA TERRA DI CAINO

 



                                                    Tintoretto -  Caino uccide Abele



Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse : " Dov'è Abele, tuo fratello ?". Egli rispose : " Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?". Riprese : " Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!  Ora sii maledetto, lontano dal suolo che ha aperto la bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti : ramingo e fuggiasco sarai sulla terra."


Genesi   4, 8 - 12




Caino,

sarò io con te, sibilò il serpente,

sarò segno della tua violenza,

delle fessure nelle coscienze.


Sfoglieremo l'albero del male.

Regolerai ogni relazione rauca

e il lungo corteo dei senza padre.


Dei torchiati nella speranza,

dei cadaveri senza compimento,

che non vedranno il perdono.


Il cuore sarà un nevaio di vespe:

tenderai gli archi dell'invidia

e i roghi della mormorazione.


Regredirai alla stagione dell'ansia,

avrai in dono una potenza guasta

e non saprai amare una donna.


Scriverò la tua vita nel marmo,

un intreccio di narciso e falci,

sarai solo quello che sei stato :


Caino,

il sangue nero che tu hai bevuto,

solo, il primo degli assassini.



                                               ***


Caino percorse una terra guasta :

foto sulla pietra raccontavano

di ragazzi presi nella torbiera.


Praterie galleggianti,

cumuli di sfagni, erbe igrofile,

una distesa di canne palustri.


Sulle acque nascevano gorghi,

creature in corsa a filo d'acqua :

Caino riconosceva il male.


Serpenti visitavano sogni,

annunciavano la fine degli amici,

chi era restato nelle lamiere.



                                                   ***

Caino uccise d'estate.


Spezzò la schiena di Abele.


Poi ricordò l'amore senza ritorno delle madri.

E la bocca del cervo nella bava.

E il pesce ansimante sulla pietra.

Rivide i giochi con il, fratello,

le spade di legno, i colori delle more,

il gatto in lotta con lo scorpione.


" Abele, fratello mio, 

considera solo la mia colpa,

non riversarla sui figli.


Oppure rendimi sterile

per non continuare a cadere

e perpetuare la catena del male"



                                        ***


Caino chiedeva perdono,

sognava una vita nuova:

il senso splendeva sul confine.


Dopo le ustioni e i deserti

voleva il respiro dei boschi,

i fiumi della terra promessa.


Era la via della spoliazione

in cerca delle brezza originaria,

la voce di Dio sulle acque.


L'eredità era il silenzio,

anticipare i desideri degli altri,

amare la grammatica del vento.



                                            ***


Caino bilanciava bruciature :

vegliava le labbra dei morti

e le immagini dell' Oltrevita.


Se mai qualcuno era tornato,

se ombre consolavano gli amici,

quali luci schiarissero il Dopo.


E le prime saghe degli uomini,

l'avventura di Gilgamesh

e i molti colori del male.


Gridavano le donne sterili,

gli sfigurati dalle murene,

i condannati nel bitume.


La sete non si rimarginava:

la bellezza era un riparo,

orientava gli occhi al futuro.




                                 Alessandro Rivali  da   La terra di Caino



2 commenti:

  1. La famiglia tradizionale: padre, madre e due figli: caino e abele.
    Però Effettivamente non è stato saggio vietare l'albero del bene e lasciare libero quello del male.
    Ciao Frida, grazie

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  2. Mi attira sempre molto studiare le figure ( controverse ) della Bibbia votate al Male ( si possono trovare nel sito altri post su Caino e Giuda, per esempio ).
    E mi pare altresì che questo autore abbia un modo molto evocativo ( ma storicamente preciso ) di affrontare l'argomento . Non è stato facile reperire i brani - che sono in anteprima - ma sono contenta di aver proposto testi validi e poeticamente interessanti.
    A te, grazie molte per la visita.

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