sabato 20 gennaio 2018
SOLITUDINE E AMORE 3
(...) Quindi attenzione all'intensità e all'esclusività del legame con
l'altro: non è - come tanti pensano - una prova della purezza
dell'amore. Un amore di tal genere, fondato sull'esclusività e
sulla chiusura in se stesso,capace di alimentarsi continuamente
al proprio interno e incapace di occuparsi o prendersi cura
degli altri, è destinato inevitabilmente a implodere. L' amore
non è soltanto una scintilla di passione tra due persone: c'è un
abisso tra " innamorarsi" e amare.L'amore è piuttosto un modo
di essere, un " dare a " anziché " essere preso da"; un modo di
relazionarsi con gli altri in generale, anziché un sentire
circoscritto ad una sola persona.
Per quanto si cerchi disperatamente di attraversare questa vita
a due a due o in gruppo, vi sono momenti , in special modo
all'approssimarsi della morte, in cui la verità - il fatto cioè che
si nasce soli e soli si muore - erompe con terribile evidenza.
A molti pazienti in punto di morte ho sentito affermare che la
cosa più brutta della morte è appunto questa: il dover essere
da soli a morire. Ma lo stesso, anche in punto di morte, il
desiderio dell'altro di esserti vicino fino in fondo, può rompere
la barriera dell'isolamento. Come ha detto un paziente nella
storia " Non andarci piano" , " anche se sei solo sulla tua barca
è sempre una consolazione vedere le luci delle altre barche che
dondolano nelle vicinanze". (...)
Irvin D. Yalom da Guarire d'amore ( Storie di psicoterapia )
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Molte osservazioni si affollano leggendo questi tre brani e mi fanno riflettere sui rapporti amorosi, sul sottile filo che separa sentimenti molto diversi a volte contrastanti. ma , inspiegabilmente, paiono indecifrabili gli spostamenti tra l'uno e a volte, all'improvviso, ti pare di essere piombato in tutt'altro film. La stessa prospettiva personale dei sentimenti amorosi pare si modifichi cambiando gli "attori" e quell'io che pensavi di essere si scopre tutt'altro.
RispondiEliminaE' proprio così perché l'amore, benché se ne parli nei suoi vari aspetti da secoli ( credo che sia l'argomento più trattato da che c'è il mondo )e ogni cosa che si dice al riguardo può essere vera , come pure il suo contrario, è di tale natura che nessuno è mai riuscito a darne una definizione univoca e universale.
RispondiEliminaQuello che appare chiaro, è che una quota importante di questo sentimento
non ci risulta disponibile perché fa parte di un mistero. ( Non avevano forse già capito gli antichi che era una freccia lanciata da un capriccioso Cupido a suscitare amore in una persona, pure se coscientemente questa stessa scelta non sarebbe mai sta fatta ? ) .
Al di fuori del mito, dobbiamo ammettere che non conosciamo le " vere" ragioni per cui siamo attratti da una persona e siamo presi dal sacro fuoco: quello che diciamo :" è di bell'aspetto, di buon carattere, è una persona intelligente, onesta, affidabile e quant'altro," non ci chiarisce
in realtà nulla, primo perché tali affermazioni sono dati soggettivi, poi perchè si tratta di sovrastrutture mentali che si aggiungono al sentimento nello forzo di chiarirlo, ma senza mai arrivare al nucleo del problema.
E allora ,come se ne esce?
A me sembra che non se ne esca affatto: teniamoci dunque il mistero dell'inconoscibilità dell' Altro e governiamo questo rapporto come meglio possiamo e come ognuno è capace, anche tenendo conto dei nostri personali vissuti.
Ma soprattutto continuiamo a leggerne e a scrivere , ché tanto ci sarà sempre qualcosa che non è ancora stato detto...