" Vorrei che tu sapessi che ti voglio bene e che mi dispiace di non avertelo mai detto "
(...)La solitudine dell'essere ha a che fare con lo spazio invalicabile
che separa ogni Io dagli altri, uno spazio che non si annulla
neppure in presenza di relazioni interpersonali profondamente
gratificanti. L' individuo è isolato non solo da tutti da tutti gli
altri individui, ma anche - nella misura in cui costruisce un
microcosmo a sé -da tutto il mondo circostante. Tale condizione
di isolamento va tenuta distinta da due altri tipi di isolamento:
quello interpersonale e quello intrapersonale.
L' esperienza dell'isolamento interpersonale - ovvero della
solitudine - di dà quando ad un individuo mancano quelle
capacità di vita sociale e quello spessore della personalità che
permettono un'interazione sociale caratterizzata dall'intimità.
L' isolamento intrapersonale si dà invece quando un individuo
possiede un Io frammentato come avviene - per esempio - nel
caso in cui si operi una disgiunzione tra il ricordo di un evento
e l'emozione ad esso legata.
Ma se è vero che non esiste alcuna soluzione all'isolamento
esistenziale, è altrettanto vero che i terapeuti hanno il dovere
di scoraggiare tutte le false soluzioni a questo problema: i
tentativi che una persona mette in atto per sfuggire all'
isolamento, potrebbero infatti creare seri ostacoli ai suoi
rapporti con le altre persone: più di un'amicizia e più di un
matrimonio sono falliti perché - invece di relazionarsi e di
prendersi cura l'una dell'altra - le persone si usano
reciprocamente come scudo protettivo contro l'isolamento. (...)
Irvin D. Yalom da Guarire d'amore ( Storie di psicoterapie )
Ciao Frida, quando avrai tempo passa nel mio blog a ritirare un premio...!!!
RispondiEliminaTi ringrazio per la segnalazione del mio blog per il premio Audrey Hepburn. Se questo può contribuire a far sì che il confronto sulle tematiche trattate qui sia più ampio e coinvolgente, ben venga...
EliminaIl pensiero è stato gentile...