Può stare accanto a me senza stancarsi mai...
(...) Osservo Alaska, seduta al mio fianco mentre scrivo. E' la mia
piccola cagnolina maltese bianca come la neve e dagli occhi
scuri e profondi che appaiono sempre velati da una strana
tristezza. Quando - come adesso - mi trovo al tavolo di lavoro,
si accuccia nella poltrona rossa al mio lato e mi osserva. Può
stare così per ore intere con lo sguardo instancabilmente
fissato su di me. Quando però ogni tanto provo a ricambiarlo,
anziché incontrarci, ci ritroviamo sospesi come fossimo
provenienti da due universi lontani. La nostra vicinanza è
massima quanto lo è la nostra distanza. Negli occhi neri e
melanconici di Alaska incontro uno spazio inaccessibile, un
mondo che non conosco e che però posso avere la sensazione
di intercettare, almeno per un tempo brevissimo, come se la
sua intensità combaciasse con la sua fugacità. La sua presenza
è senza trascendenza, eppure inappropriabile. In questo senso,
come afferma Heidegger, l'animale è " povero di mondo", non
significa che " non " sia un mondo, una presenza assolutamente
presente sebbene non cessi di sfuggire alla mia presa.
Alaska vive assorbita nella vita piena del suo istinto. Sa essere
- certamente - in rapporto all' Altro, senza però che questo
rapporto comporti per lei alcun enigma. Quando la ricambio
nello sguardo sembra indugiare senza distrarsi, a il nostro
incontro non dura che pochi secondi. Invece può stare lei
accanto a me senza stancarsi mai, offrendo la presenza inerme
della sua vita. (...)
Massimo Recalcati da Contro il sacrificio ( Al di là del fantasma sacrificale )
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