lunedì 29 gennaio 2018

LA MONADE DI FRANZ 2


(...) Franz ( Kafka ) è una monade assoluta, la quale ha chiuso
      porte e finestre sul mondo esterno, producendo" l'iniziale realtà
      di una bella esistenza", ma che subito avverte l'istanza di un
      legame non vincolante, a debita distanza ( " proprio nella
      distanza sta almeno una parte del mio diritto a te", scrive a
     Felice),una presenza che generi calore ma non intimità,conforto
      ma non fusione. Kafka allude qui all'esperienza di Grillparzer,
      un altro suo sodale:"se dovessi intuire che tu, creatura benigna
      attiva, vivace, sicura di te, non potresti vivere in comune con la
      uniforme nebulosità della mia natura, senza dare ascolto alla
      tua pietà, me lo potresti dire sinceramente?".
      Quando il legame perdura nel tempo,assumersi la
      responsabilità dell'abbandono genera un tormento lacerante; 
      Franz cerca ormai di dissuadere Felice :" non potresti vivere
      accanto a me neppure due giorni - afferma sconsolato - 
     " acquisteresti un uomo malato,debole, poco socievole,taciturno
       malinconico, rigido, quasi disperato" , anche se vorrebbe
       ancora trascinarla " nella grande fragilità " che egli
       rappresenta, come testimone esclusiva del suo malinconico
       e spettrale percorso esistenziale. Come raggiungere una
       verità durevole  nella convivenza, che sia esente da menzogne
       e che tuteli al tempo stesso la singolarità ? . (...)


Marco Vozza da   A debita distanza ( Kierkegaard, Kafka, Kleist e le loro fidanzate )

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