Non ho vita che per tenerti in vita...
DONNA CHE PIANGE
Ma il pianto che nasce irrefrenabile
senza un perché - il tuo
che non ha né inizio né fine,
ti affila e tu non gli appartieni,
sola che nulla può raggiungerti,
nessuno come te vive se piange.
***
INVERNO IN CHIAROSCURO
Resta una matita tra le pagine.
Inchiostri interrotti e a capoverso.
Non cambierà il paesaggio, o in peggio.
Forse è tempo di giungere al faro
struggere del suo baleno,
rientrare prima che la notte
revochi la certezza di vederti
sfilare le calze cercare
meno effimero un vuoto
nel vuoto tra le braccia.
***
NEL LUME DEL TUO CORPO
Sapere quel che rimane
dopo, di noi dentro di noi.
Giunge in sordina
strana d'esilio una pacatezza
per il volto dilavato i
seni spenti innocenti
i sorrisi insensati, la pietà
di una notte sfebbrata
nel lucore fosco dell'eclisse.
***
LA TUA ECO
Non c'è nuca più triste
se dietro lo specchio non riappari
sfumata moltiplicandoti
suturando il graffio
della gillette mitigando
gli scrosci delle gronde, lo spavento.
***
DOLCEZZE MARITALI
Non inverno ancora, non ora
( gemme di gioventù intempestiva )
amore mio crollando nel tuo
sonno m'illudeva
la non vecchiezza dei dormienti.
Come privo d'un braccio, del
volto - ahi figlia non cesserai
mai di nascere ruscellando le
le ciglia le selve -
non ho vita che per tenerti in vita.
Ferruccio Benzoni da Sguardo dalla finestra d'inverno
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