mercoledì 3 gennaio 2018

LE MASCHERE DI EROS 4


(...) Il limite dell'esperienza amorosa - dice Lou Salomé  con una
      felice immagine - è quella di usare la persona amata " solo per
      accendere il fuoco e non per scaldarsi ad esso", dimenticando
      che la vita risponde sia alla logica del desiderio che alla logica
      degli affetti, senza che la seconda logica ci debba  apparire
      necessariamente subordinata alla prima. Inoltre, l'amore
      dovrebbe anche essere esperienza  del mondo, mediazione
      culturale, agire comunicativo, condivisione di significati
      rilevanti per l'esistenza, pur mantenendo una singolarietà
      inalienabile: " Amare significa conoscere qualcuno di cui le
      cose devono portare l'impronta per poterci raggiungere, per
      cessare di essere sconosciute e temibili, fredde e vuote."
      Anche questo è un frutto maturo della passione, seppur secondo
      una modalità meno intensa. Sempre che non si voglia insistere
      nel modellare l'esperienza d'amore esclusivamente su quella
      del seduttore.
      Sarebbe forse opportuno non chiedersi ossessivamente quanto
      si ama, ma piuttosto Chi e come si ama - suggerisce
     saggiamente la psicoanalista russa,incline ad estendere l'ambito
      di pertinenza dell'amore rispetto al mero slancio solipsistico
      che lo sorregge inizialmente. E' l'appello ad una nuova
      consapevolezza che si esprime così : " Quando l'amore vuole
      essere più di un passatempo sensuale o sognante, deve
      collaborare allo stesso grande compito della vita cui
      appartengono le nostre mete più elevate e le nostre più sacre
      speranze, e che solo a partire da quella sfera può conquistarsi
      pezzo dopo pezzo la vita. L'amore più perfetto sarà sempre
      quello che riesce in tale conquista nel modo più completo,
      estendendosi al maggior numero di punti e sfere possibili,
      finchè una persona vive ogni cosa attraverso la mediazione
      dell'altra."
      Esperienza del molteplice attraverso una sintonia unitaria.(...)


        Marco  Vozza   da     Le maschere di Eros

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