L' amore ama il silenzio, la solitudine, il mare..
AMANTI
L' amore che fa dolce chi aspro era
non si concede ai gregari.
L'amore che ordina le varie percezioni
non resiste alle musiche volgari.
L' amore che fa azzurri l'acqua e l'aria
non può tutto transustanziare.
L' amore che dà senso al mondo esterno
ama il silenzio, la solitudine, il mare.
Tu, fuso di fuoco interno,
casta rosa radioattiva,
che il transitorio in eterno
muti nella fiamma viva,
effluvio della materia
per te spirito rifatta,
e della nostra miseria
singola ricchezza astratta,
tu brace di ghiaccio emani
la tua immortalità
solo a chi ha pure le mani
dalla comune viltà.
***
VIENI CON ME NON DICO, DICO PORTAMI
Vieni con me non dico, dico portami.
Davanti a un Santo o a una Madonna, chi
direbbe " Vieni, andiamo in Tunisia? ".
Ma se l'immagine se ne andasse in giro
chi non vorrebbe accompagnarla, chi?
A trenta metri vedo molto bene,
vorrei seguirti sempre a trenta metri,
e a volte, presso un fiume o una fontana,
avvicinarmi a tanto irraggiamento,
se dormi, se riposi, se sorridi,
per poi la sera chiudermi nel buio
e accertare che splendo anche da solo,
che al di sopra del registratore
col nastro inciso con la tua voce
si addensano apparenze luminose
che in altri tempi si chiamavano angeli,
forme sospese, spiriti apprendisti
che da te vogliono in quei rari paraggi
imparare purezza e tenerezza,
ritegno, verità e altre arti angeliche
mai viste insieme, né in quei luoghi né altrove,
o come si asservisce una nazione
abbassando le palpebre, semplicemente.
***
LA COSTRUZIONE DELLA MORTE
Come ogni re si fa una reggia nuova
ognuno deve costruirsi una morte
per sé e per i suoi cari.
Un padiglione di diporto o caccia,
un mare verde senza avvenimenti
o un luogo di penitenza.
Nessuno tollera la decomposizione
dell'anima che non può pensare
fuori dal corpo vivo.
Tessuta di materia e di parole,
dove vai così fragile e labile,
anima quando muori?
J. R. Wilcock da Poesie
Interrogativo che si dilata nel tempo e nello spazio. Ciò che ho accumulato in una vita di gioie e tristezze, raccogliendo frammenti nei giorni per il mondo, costruendo un puzzle che continuamente riguardo lodandone parti e parti volendo cancellare: dove finisce tutto questo nell'ora della morte? Le relazioni intessute hanno una loro consistenza? Vivono di vita propria o sono note di un momento delle quali rimane solo un'eco che va vieppiù attenuandosi?
RispondiEliminaL'istinto di sopravvivenza dell'uomo si estende ben oltre la durata del suo corpo mortale e già da fanciullo si rivolge ai genitori per sapere: "Ma quando uno muore sparisce sparisce o porta con sé il ricordo di essere lui?"
A me, di questa intensa poesia - ha colpito i versi per i quali " Ognuno deve costruirsi una morte, per sé e per i suoi cari". Non so che idea avesse avuto il poeta riguardo alla sua propria morte , né tantomeno per quella delle persone a lui care. Per quel che mi riguarda, alle morte dei miei cari non ci penso, anzi spero che avvenga dopo la mia, in modo da evitare una sofferenza che sarebbe troppo grande ( ma che in qualche modo invece tocca tutti da vicino . Chi non ha avuto ad esempio morti nella propria famiglia? ). Per me, vorrei una cosa sola: " vorrei che la morte mi trovasse viva " come ebbe a dire qualcuno che ora si è perso nella mia memoria..
RispondiEliminaChe cosa ne sia poi di tutto ciò che abbiamo vissuto e dove vada a finire l'anima , nessuno lo sa né potrebbe dire con certezza :Intanto bisognerebbe accertarsi che tutti credano all'esistenza di un'anima e poi è certo che diversa si pone la questione per chi " crede" ( non necessariamente cristiano o appartenente a una qualche religione monoteista ) rispetto a chi pensa che " le monadi" che noi siamo finiscano con la morte del nostro corpo.
La questione rimane aperta...