lunedì 23 maggio 2022

LA FELICITA' ( secondo Seneca )

 


                                                                 Lucio Anneo Seneca



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(...) Quando si discuterà sulla vita felice, non mi si potrà rispondere come si fa nelle votazioni :" Sembra che la maggioranza sia da questa parte"; infatti, proprio per questo è il parere peggiore. Le cose di questo mondo non vanno poi così bene al punto che i pareri migliori sono di gradimento ai più. La folla è la prova del peggio. Cerchiamo dunque quello che sia meglio da farsi, non quello che è più scontato, e quello che ci può portare al possesso dell'eterna felicità e non quello che ha l'approvazione del volgo, che è un pessimo interprete della verità. E chiamo volgo sia quelli che indossano la clamide che quelli che portano la corona: io non guardo al colore delle vesti con cui la gente si copre; non credo ai miei occhi nel giudicare un uomo, ho una luce migliore e più sicura con cui distinguere il vero dal falso; è l'animo che deve trovare il bene dell'animo. Questo, se avrà mai l'agio di respirare, e di ritirarsi in se stesso, oh, quasi torturandosi da solo, confesserà la verità e dirà : " Tutto quello che ho fatto finora non vorrei che mai fosse stato fatto, e quando ripenso a ciò che ho detto, invidio quelli che sono muti; tutto quello che ho desiderato lo ritengo una maledizione dei miei nemici ; tutto quello che ho temuto - santi numi - quanto migliore era di quel che ho bramato! Con molti ho avuto a che dire, e dopo l'odio mi sono riconciliato ( se mai ci può essere riconciliazione tra i malvagi ), ma ancora non sono diventato amico di me stesso. Ho fatto ogni cosa per innalzarmi sulla moltitudine e mettermi in evidenza per qualche mio pregio : ma che altro ho ottenuto se non di espormi ai dardi e mostrare alla malvagità dove mordere? Tu li vedi questi che lodano l'eloquenza, inseguono le ricchezze, aiutano chi ha credito, esaltano il potere? Tutti, o sono nemici o - il che è lo stesso - possono esserlo : quanto numerosa è la folla degli ammiratori, tanto lo è quella degli invidiosi. Perché allora non cerco qualcosa che realmente senta come un bene e che non debba mostrare? Queste cose che noi stiamo a guardare ammirati e dinanzi alle quali noi ci fermiamo, e che gli uni additano stupiti agli altri, brillano di fuori, ma dentro sono ben misere " (...).



                Lucio Anneo  Seneca    De vita beata



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