In tempi più che bui e disperati quali sono quelli che stiamo vivendo, forse può essere un esercizio non del tutto inutile riprendere e sottolineare quale può essere il significato della poesia...
La poesia secondo Ungaretti...
(...) La poesia : essa è - essenzialmente per me - alla luce di quanto sono venuto maturando nel corso degli anni, durante i quali ho sempre mantenuto in spazi contigui - fino a renderli quasi inseparabili - lo studio e la riflessione insieme alla pratica testuale, una delle più alte forme espressive di" resistenza", in primo luogo al potere, ai suoi emblemi, ai suoi simulacri, alle sue maschere e ai suoi rituali: insomma, opposizione a tutto ciò che da sempre nega l'umano in ogni sua manifestazione e diversità.
Il poeta - se tale - deve farsi portavoce cosciente di " tempesta" e " sovversione", per citare il pensiero di un autore che mi è particolarmente caro, René Char ;deve utilizzare il linguaggio per scardinare, insieme agli aspetti precostituiti del reale, anche la " resa" del linguaggio stesso alle logiche che concorrono alla definizione di quegli assetti e di quel reale: ma perché ciò sia effettivamente possibile, egli deve essere capace di stabilire un singolare e duraturo rapporto etico con la parola, senza il quale l' esercizio della scrittura diventa un puro calligrafismo, un " ricamo sulla pelle del nulla".
L'eticità - in questo caso - non vuole sottendere unicamente un richiamo al messaggio del testo e alle sue implicite o esplicite valenze inter - relazionali, quanto piuttosto un riconoscimento della " libertà ", della " necessità" di esistenza dell'altro, vale a dire della " parola" in quanto tale; non più unicamente uno strumento, ma un " essere" nelle cui profondità sedimentano e dimorano istanze inconciliabili, come la pura rappresentazione del " dato", la " metamorfosi e l'oltranza", dunque contro l'" ipostasi", cioè la negazione di tutto ciò che - inarrestabile - trascorre oltre le gabbie statiche, rigidamente escludenti, della visione dominante. (...)
Francesco Marotta Da un'intervista a cura di E, Polymou
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