Che coraggio ci vuole a chiamare amore...
CHE CORAGGIO
Che coraggio ci vuole
a chiamare
le cose. A chiamare le cose
col loro nome, a dirle
così
come vanno dette.
Che coraggio ci vuole a scegliere il non,
che coraggio ci vuole
a chiamare
amore.
Che coraggio ci voleva a dirtelo,
amore, e a mostrartelo,
amore, e a sentirlo così,
amore,
silenzioso pudore,
che coraggio,
che coraggio ci vuole.
***
AUGURI
Gli auguri li faccio in ritardo anche a te
incorniciata fra i muri
bianchi di un fossato,
una porta di pietra,
un'agave e un'acacia. Le spine
che stacchi una a una,
che mi porti a vedere,
come facevo coi gatti,
le prendo e le lascio cadere,
come topini
esausti di paura
nella notte.
Come me.
***
UNA SORPRESA
Una sorpresa per terra
tra le gambe,
una sorpresa grande.
Bagnata,
un po' viola.
Ti vedo,
e stavolta è vero, lo so
c'è sempre una prima volta
per imparare le cose.
Ci spalanchiamo gli occhi,
e stavolta so che li terrò
spalancati per sempre.
Per esercitarmi a dirti ciao,
e tornare
dove tu sei venuta.
***
BOSCHI
E' al buio che apparteniamo,
alla terra umida sotto la pelle,
in cui rifugiarsi,
in cui respirare,
a cui tornare.
***
AL MIO GIORNO DI NEVE
Ciascuno ha il suo giorno di neve
una piccola ferita intatta
precisa
non importa se era mercoledì
i giorni di neve non fanno parte del tempo
lasciano impronte scure sui marciapiedi
in mezzo alla strada,
le impronte di chi se ne va.
A ciascuno il suo giorno di neve,
i piedi freddi,
gli spicchi di marciapiedi.
A ciascuno la sua scatola vuota
piena di foglie.
A ciascuno la sua ultima foto.
Lucia Brandoli da Una minima stupenda
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