mercoledì 18 maggio 2022

CARA TU ( Lettera a una ex moglie ) 3

 


(...) Enrico, come spesso accade agli uomini, non parla con acrimonia quando descrive la vostra crisi matrimoniale. Lo vedo pacato, più che altro dispiaciuto, e per certi versi incredulo. Lo capisco: ti senti trattato da delinquente quando invece non hai fatto alcunché di male. Enrico sa, che quando qualcosa si rompe, i cocci sono di tutti e due, e se una cosa è rotta, stabilire chi ha fatto il danno è cosa poco utile. Mi dice : "Abbiamo tutti e due la nostra parte di responsabilità". Ma su questo uomini e donne sono diversi. Dove l'uomo cerca velocemente una ricomposizione, voi volete lo scontro, lo pretendete, lo cercate. E Tu, ovviamente, sei convinta che la colpa sia sua, dell'infame bastardo stronzo fallito figliodiputtana mentecatto. Tutta sua. Per intero. E se la colpa del naufragio è il fardello del maschio, la deve pagare. Lo ripeti ogni giorno alle tue amiche o a tua madre, e soprattutto lo ripeti a te stessa perché il mantra del è-tutta - colpa-sua resta un grande esercizio di autodifesa, il migliore, il più semplice. Caricare sulle spalle dell'altro l'intero peso del fallimento, che liberazione! Non avrai mai la scocciatura di guardarti allo specchio e chiederti se e dove hai sbagliato anche Tu, chiamando a te il fantasma dell'errore. Così, la tua occupazione principale diventa la minuziosa catalogazione delle ragioni per le quali Tu eri e resti sempre la stessa, la stessa che quell'uomo ha amato  e magari sposato, mentre Lui è diventato un " totalmente altro". Un essere irriconoscibile con cui non andresti a prendere neppure un aperitivo, e la cosa che più ti scoccia e persino ti fa ribrezzo è che quell'essere odioso, quell'obbrobrio calzato e vestito, è il padre dei tuoi figli, e purtroppo su questo non puoi farci niente.(...)




                         Angelo Mellone  da   Cara Tu ( Lettera a una ex moglie )



2 commenti:

  1. Una fotografia molto interessante di un ipotetico rapporto che si sfalda. Casca a fagiolo anche il richiamo che fai ai "nuovi poveri" (uomini o donne che siano) causa la separazione dal coniuge, cara Frida. È un tema poco trattato ma terribilmente attuale. Dal 1970, anno di approvazione della legge sul divorzio, divorzi e separazioni sono andati progressivamente aumentando; che sia un bene o un male non voglio giudicare. Certo è che la rottura di un legame affettivo porta con sé (e da ambo le parti) sia problemi sentimentali che economici. Anzi sono del parere che se non fosse per i problemi economici, separazioni e divorzi aumenterebbero rispetto agli attuali valori. Ma la schiavitù (almeno ufficialmente) non esiste nel nostro paese e la promessa di restare insieme "fin che morte non ci separi" non può che avere un valore simbolico; una dichiarazione di intenti, forse una speranza.
    Abbandoniamo però quell'atteggiamento di "lesa maestà" che ci porta a disprezzare tutto quello che è stato e non mettiamo in discussione oggi le scelte fatte ieri con criteri diversi dagli attuali. Vorrei dire di più ma mi sto dilungando troppo; mi piacerebbe ascoltare altre opinioni così...seduti intorno al fuoco.

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  2. Innanzitutto grazie per il commento e speriamo che questo dia il via a un dibattito sull'argomento. Ci sarebbe molto da dire , sia dalla parte degli uomini che delle donne...
    Quello che posso aggiungere io è che - anche se il libro mi sembra un po' troppo " di parte"- ,in effetti, quello dei due più penalizzato economicamente da una situazione già di per sé tristissima,( a meno che si tratti di un uomo di condizione agiata ), è il maschio perché -a meno che il giudice non decida diversamente per fondati motivi - in genere è la donna ad avere l'accudimento dei minori ( il che comporta anche il fatto di mantenere l' uso dell'abitazione ) ..
    Ma poi è bene ricordare che- pur essendo le leggi chiare al proposito - ogni situazione è a sé e molto dipende dal motivo della separazione e dal carattere ( leggi onestà ) dei due " contendenti"...

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