Sei il solo che ritorna nei fiori bianchi...
la casa che abiti non ti appartiene più
cade polvere dai muri e dgli occhi
sulle fiabe raccontate ai bambini
eppure vedi sei il solo che ritorna
nei fiori bianchi di questa primavera
per riannodare ogni filo con le mani
a ricordare che il coraggio dell'amore
si nasconde sempre nel timore della resa.
***
hanno tirato a sorte la mia gioia
non è un caso sia caduta su di te
sotto un leccio verde di febbraio.
La mia ombra ti segue nella luce
la paura alla fine si è assopita
dentro il lento scivolare delle mani
nel respiro che cerca nuovamente
la linea del tuo mento per morire.
***
avrei voluto cucirti il nome sul petto
con i capelli e il filo bianco dello zucchero
indovinarti il passo prima che si compia
nel respiro di mare da sotto le nuvole
e un tempo dove l'amore non cede
e l'eternità può durare soltanto tre ore.
***
c'è la sera che precede il tuo sguardo
l'attesa delle labbra si sposta alle dita
la luce con il buio stringe l'alleanza
nell'eternità violenta di questa tua città
camminiamo come angeli di fuoco
dentro una stanza grigia di cartone
disegnando con la curva delle ali
la porta stretta del nostro paradiso.
***
da quella città volli prendere una lampada
e accesi un amore in terra straniera
che arroventasse il freddo e la paura
non furono poi tante le strade davanti
io vidi solo un viottolo di sterpi e di foglie
e la sottana nera ondeggiarti sulle scarpe
se esiste fede dentro una promessa
sa di sangue che guarisce una ferita
perché tu sia sempre il passo che mi precede
la linea di confine che ho voluto attraversare.
Laura Corraducci da Il passo dell'obbedienza
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