Ho lasciato
la mia vecchia pelle
sul binario morto
di un vecchio salotto
con carta da parati
rosso damascato
e un seggiolino
per pianoforte.
Le pareti sdentate tre quadri sì
e uno no, cornici vuote
segni di orologi a muro.
Il telefax sulla sedia
la spia lampeggia
danno la fibra al ribasso.
La morte, seduta su un gradino,
si lima le unghie pensando
a come fosse bello lavorare qui.
***
Porto i miei ricordi
al forno crematorio
bruceranno un poco
alla volta
mi restituiranno
ceneri di parole:
il mio nuovo corpo.
***
Il tuo vecchio corpo
si è sporto al lavandino
per vomitare la vita;
avevi chiesto la sedia a rotelle
per respirare alla finestra
dicono che lì seduta
fossi contenta come una bambina.
***
Non amandoti
nemmeno in morte
ti hanno sepolta sola
a pochi metri dalla famiglia.
***
" Una candela
- ha detto -
una candela che si spegne".
Non ho avuto il coraggio
di aiutarti ma la coperta sì
quella bianca
quella di lana
- te l'eri fatta ai ferri
ottant'anni prima -
con quella sì
ho coperto il tuo
vecchio corpo
come mi avevi chiesto.
Della morte dicevi sempre
stringendoti nelle spalle
" Che freddo farà in terra, che freddo farà ".
Anna Toscano da Al buffet con la morte
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