Il gesto aspetta il tempo per amarsi...
ALLA FINE CI SI ARRIVA
La fine già pallida
ingrossata
ingrassata
allontana ciò che è a portata di mano.
Alla fine ci si arriva.
Alla fine,
a piedi
alzando i piedi
per pesare di meno
con quel peso mai nato al suo dolore.
Non più dal centro
del proprio respiro,
sempre troppo alticcio,
il gesto aspetta
il momento opportuno,
il tempo per amarsi.
***
LA SONORITA' DELL'ORGOGLIO
Il vetro si è rotto.
Guardi attraverso i rami
il rimprovero, la delusione.
Apertamente nudo, l'uno,
coperta di lana grossa, l'altra,
per pregare
per indovinare una passione
nella sonorità dell'orgoglio,
di un sopportabile fastidio.
L'occhio altrove,
dirigi infine,
nel succedersi degli ignoti.
***
SULL'ACQUA NERA DEL LAGO
Interstizi
di carne
di voce
di dentatura.
Cavità afflosciate
rifatte,
capaci di inghiottire aria
per giorni.
Restano al loro posto
sull'acqua nera del lago,
aspettando
di tornare a scuotere le ali.
***
CAREZZA
Sei rimasta
nel mio letto
fino all'ultima pioggia
all'estrema
fragorosa risata.
Esiliata nel mio esilio,
in affanno
sulle prime,
ti guardavo guardarmi
scivolare
come carezza
e rossore nell'aria
essudante il suo cielo.
***
SAREBBE STATO MEGLIO
Sarebbe stato meglio
dimenticare
i botti d'interiorità,
le ombre e penombre
fruscianti
sopra un coagulo di spirito.
Sarebbe stato meglio
non allevare respiri
emozioni
e indignata innocenza,
non consegnarsi
a domani
fino a domani
irreprensibile.
Jean Soldini da Tenere il passo
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