giovedì 5 maggio 2022

IL PASSO DI JEAN SOLDINI

 


                                                  Il gesto aspetta il tempo per amarsi...





ALLA FINE CI SI ARRIVA


La fine già pallida

ingrossata

ingrassata

allontana ciò che è a portata di mano.


Alla fine ci si arriva.

Alla fine,

a piedi

alzando i piedi

per pesare di meno

con quel peso mai nato al suo dolore.


Non più dal centro

del proprio respiro,

sempre troppo alticcio,

il gesto aspetta

il momento opportuno,

il tempo per amarsi.



                                    ***


LA SONORITA' DELL'ORGOGLIO


Il vetro si è rotto.

Guardi attraverso i rami

il rimprovero, la delusione.


Apertamente nudo, l'uno,

coperta di lana grossa, l'altra,

per pregare

per indovinare una passione

nella sonorità dell'orgoglio,

di un sopportabile fastidio.


L'occhio altrove,

dirigi infine,

nel succedersi degli ignoti.



                                       ***


SULL'ACQUA NERA DEL LAGO


Interstizi

di carne

di voce

di dentatura.

Cavità afflosciate

rifatte,

capaci di inghiottire aria

per giorni.


Restano al loro posto

sull'acqua nera del lago,

aspettando

di tornare a scuotere le ali.



                                         ***


CAREZZA


Sei rimasta

nel mio letto

fino all'ultima pioggia

all'estrema

fragorosa risata.

Esiliata nel mio esilio,

in affanno

sulle prime,

ti guardavo guardarmi

scivolare

come carezza

e rossore nell'aria

essudante il suo cielo.



                                        ***


SAREBBE STATO MEGLIO


Sarebbe stato meglio

dimenticare

i botti d'interiorità,

le ombre e penombre

fruscianti

sopra un coagulo di spirito.

Sarebbe stato meglio

non allevare respiri

emozioni

e indignata innocenza,

non consegnarsi

a domani

fino a domani

irreprensibile.




                  Jean Soldini   da     Tenere il  passo



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