lunedì 2 maggio 2022

I MITI DEI SUPEREROI



                                         Discesi in fondo a me stesso e mi cacciarono...




ODISSEY 2001

( Cape Canaveral, Aprile 2001 )


Odisseo parte alle quattro del mattino

attraverso l'Universo piatto

un parametro

tra l'altro

dell' asse spazio - tempo.


Viaggia su Marte

alla ricerca della vita

nel gelo

e nei camini vulcanici.


A navigare

attraverso tutte le sensazioni

nel Mare Pontino del vuoto interstellare

tormentato.


Morirà

per ritornare

in qualsiasi Terra,


qualsiasi Itaca, devastata da spasimanti,

qualsiasi patria

che una volta si produsse tra le stelle.


Ritornerà.


A  svanire

nel primo istante d'amore

possibile.



                                     ***


OMERO


Indovinando

ho smesso di vedere.


E ora mi sveglio

nell'occhio

di un altro.


Persino il dito

che mi rimuove la lacrima accesa

è suo.


Si brucia.


E arde.

E tanto mi duole


che canto.


Per non sentire.



                                          ***


ULISSE


Sulla spiaggia di Itaca

mi hanno portato addormentato,

solo un corpo inerte.


Prima

non mi hanno riconosciuto

e dopo nessuno mi ha chiesto

nulla.


Ho ucciso i pretendenti.

E più


non devo navigare.


Non devo inventare.

Non devo inventarmi.

Non devo essere

un altro.


Non devo essere.


Nemmeno io 

sogno Odisseo


La mia fuga

verso il reale


si è compiuta.



                                           ***


ORFEO


Mi restituiscono a Euridice

ma non potrò vedere la sua ombra.


Mi restituiscono a Euridice

ma senza la memoria dell'amore

che scende all'inferno.


Mi restituiscono a Euridice

ma senza via di andata e di ritorno

dove? a chi?

Come ritrovarmi?


Sono la lira che strappano

con denti e unghie

le baccanti?


Senza ricordi

non vedo la luce

di cui mi hanno parlato gli dei del Tartaro

e i fulmini - sortilegi

della scrittura.


Mi restituiscono a Euridice.

Ma in quale direzione

mi seguono i suoi passi?


Discesi in fondo a me stesso

e mi cacciarono.

Senza ombra.


Senza sguardo.


Persino il mio sangue

brucia

nella ferita di un Altro.


Per nulla soffro.


E canto.


Perché non sento.





                         Zhivka  Baltadzhieva  Trad. di M. Filippi



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