giovedì 19 maggio 2022

AMPI MARGINI ( di nostalgia )

 


                                                               La felicità è un abisso...



Alcune delle poesie di questo testo sono impressioni: fotogrammi potremmo dire, attraverso i quali sfilano i ricordi : un padre, l'amore, la famiglia, città iconiche. C'è una vena nostalgica lì - latente  o qualche volta esibita - eppure il  passato non è una lama: è piuttosto uno specchio retrovisore al quale rivolgere uno sguardo benevolo. Il tempo è un flusso personale e spesso - a scandirlo - è la logica emotiva degli eventi e i margini sono ampi. Tutta l'ispirazione è questione di memoria : ci pensa la poesia all'eternità.




Vorrei che queste poesie

le leggessi prima che sia tardi

eppure non so se sia il caso;

come tutte le volte

che dovevo parlarti

e ho rimandato, o tutte

le cose che volevi dirmi

e non è capitato.



                                     ***


Con te sono venuti i vicoli, il banchetto

dei libri a Mezzocannone e la lava

d'acqua di quando piove - sembra

non possa smettere - le case si scurano

si fanno fragili, friabili, si piegano

ti seguono, ti ha accompagnato

pure la poltrona scassata messa

fuori da Filosofia, due si sedevano

si baciavano e poi si allontanavano.



                                       ***


Credo si possa essere felici

come è vero questo momento

in un cortile di San Sebastiano

le panchine vuote

a quest'ora nell'aria

resiste l'odore di sigarette spente

io matricola notturna cosa spero di imparare?

Cosa ascolto mentre guardo verso

la finestra dove ai tuoi studenti insegni

dove cerchi di sbrigarti e magari

sbirci l'ora oppure in basso

e mi trovi, scampato a calli e ponti

al primo freddo, al mio passato.



                                       ***


Precipito, acqua piovana

come foglia d'inizio autunno

prendo colore scivolando in basso

soprattutto non parlo

in questo volo radente

e non pronuncio niente

è questo che ti sto spiegando

a ogni vuoto d'aria

stretta allo stomaco

ramo che spezzo col peso

la felicità è un abisso.



                                        ***


Imparassimo almeno dalle foglie

cadere nella stagione giusta

mantenendo un tono di decoro

la scelta del colore

chiedersi del volo :

fuori dallo stormo come l'aquila

o l'armonico motivo del migrare

davanti al mare

per una volta non accontentarsi.




                    Gianni  Montieri  da    Ampi margini




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