Capita di avere accanto il posto vuoto...
Quando c'è d'andare
vai e io resto ad aspettarti
alla prossima richiesta
d'aiuto - legato ad un ruolo
che mi è stato assegnato ( non da te ).
Driblare, scavalcare, scivolare
non serve
io ci sono ma
il mio lignaggio perde le
piume. Infine nudo
non mi cercherai
solo forse nel trapasso
per accompagnare la ( tua)
mancanza.
***
Non devi dire io
- imperiosa la madre -
così ho attraversato la vita
nel tentativo di farmi riconoscere.
Mi hanno riconosciuto
ma sempre all'ombra
in aiuto, in soccorso.
Inutile sottrarsi al ruolo
che mi è stato assegnato.
Ho sempre girato intorno
all'altare quale chierichetto
devoto senza poter officiare.
***
Capita di aver accanto
il posto vuoto
la mancanza
sconosciuta ai più
cerca riconoscimento
nel desiderio che mi abita.
***
Se perdo la regolare
progressione della lettera
rischio di distorcere il segno
quasi un sacrilegio che vela
il gesto di perfezione
un ammiccamento a quel dio
che concede spazio al lento procedere
di un tempo altrimenti inutile.
***
Vivo la sensazione dell'ultimo giorno.
I gesti quotidiani mi restituiscono la vita.
Chiudere, serrare, addormentarsi, risvegliarsi
al mattino nella confusione di oggetti accumulati
che pure mi accompagnano.
Che ne sarà della poesia a me dedicata?
Sarà dimenticata, sarà discoperta?
Il sonno mi cerca quotidianamente
verso del tutto
staremo a vedere domattina.
Pierpaolo Orlando da Per ogni nome una poesia
Nessun commento:
Posta un commento