Il cielo è un bene comune...
Oltre la soglia del dolore
ci sei tu, con le mani stanche,
i piedi gonfi
il cuore ubriaco
di parole anestetiche.
Questo vento d'estate, porta
con sé i profumi,
e il tuo sguardo alzato,
s'imbatte in un soffitto basso,
è allora che ti serve una poesia esplosiva
che lo faccia saltare - il soffitto.
Non esistono stelle private, Silvia :
il cielo è un bene comune.
***
Non puoi chiedermi quiete:
io sono l'attimo della battaglia,
il punto di contatto tra due lame.
Non puoi chiedermi pazienza:
il mio spirito desidera annientare
le forze contrarie.
Sono denti stretti, muscoli tesi,
cuore snervato,
pugni di parole su muri di cartongesso.
Sono nato fuoco, brucio e mi brucio
e tu non sei fiume, non sei torrente :
tu sei ferro! Muti soltanto incandescente.
***
Ci hanno tolto l'ebbrezza,
hanno tirato via le piume
dalle nostre ali.
Hanno tagliato i fili che tenevano
attorcigliate le nostre mani,
i nostri pensieri comuni.
Hanno posto lastre
di cemento dinanzi
ai nostri occhi lucidi.
Non resta nulla di te,
se non il profumo
che ancora pervade
queste stanza cupe,
questi muri gelidi.
Ci hanno rubato
gli accordi dell'anima,
consapevoli che eravamo
assuefatti ai loro sermoni.
In silenzio, lentamente,
ci hanno lasciati nudi,
incapaci di difendere
il sacro groviglio del nostri cuori,
di rendere grazie all'altro.
***
Questa poesia è scritta per i poveri.
Per chi non può comprare
parole convenienti che giacciono
in un ripiano di libreria;
non toglie macigni dallo stomaco
e non serve a cambiare il corso delle cose.
Questa poesia è una pietra
lanciata sulla finestra del soggiorno
per bloccare all'improvviso l'angoscia
che sorge dopo pranzo
su questo divano accogliente,
dinanzi al fuoco, sigari, whisky.
E' un richiamo - questa poesia -
dalle malinconie del passato.
E' un fischio che ti spinge
ad osservare un quadro, un cane,
un melograno.
Questa poesia non serve a salvarti,
ma vuole offrirti una cura.
***
Ama ovunque puoi amare.
Non fermarti a guardare
questo giardino.
spingi i tuoi occhi oltre il recinto.
I luoghi inesplorati attendono i tuoi passi,
ogni pianta, ogni animale, una tua carezza.
Accarezza quindi tutto
ciò che sta per cadere.
Nessun piedestallo è eterno
e tu non sei fatta per i piedestalli.
Sei fatta per correre,
per non arenarti, cercando
equilibri di sopravvivenza.
Libera la mente a pensieri inusuali,
concediti quiete e fervore se occorre.
Lasciati penetrare da emozioni sconosciute
e vivi ciò che hai sempre temuto.
Apprezza i ponti di parole
che coniugano cuore e anima,
labbra e mente.
Non lasciare mai che un bacio
muoia sulla tua bocca.
Bacia appena puoi, quando vuoi.
Gabriele Pedone da Ti amo a fil di spada.
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