domenica 8 maggio 2022

L' AMORE A FIL DI SPADA DI GABRIELE

 


                                                            Il cielo è un bene comune...




Oltre la soglia del dolore

ci sei tu, con le mani stanche,

i piedi gonfi

il cuore ubriaco

di parole anestetiche.

Questo vento d'estate, porta

con sé i profumi,

e il tuo sguardo alzato,

s'imbatte in un soffitto basso,

è allora che ti serve una poesia esplosiva

che lo faccia saltare - il soffitto.

Non esistono stelle private, Silvia :

il cielo è un bene comune.



                                         ***


Non puoi chiedermi quiete:

io sono l'attimo della battaglia,

il punto di contatto tra due lame.

Non puoi chiedermi pazienza:

il mio spirito desidera annientare

le forze contrarie.

Sono denti stretti, muscoli tesi,

cuore snervato,

pugni di parole su muri di cartongesso.

Sono nato fuoco, brucio e mi brucio

e tu non sei fiume, non sei torrente :

tu sei ferro! Muti soltanto incandescente.



                                        ***


Ci hanno tolto l'ebbrezza,

hanno tirato via le piume

dalle nostre ali.

Hanno tagliato i fili che tenevano

attorcigliate le nostre mani,

i nostri pensieri comuni.

Hanno posto lastre

di cemento dinanzi

ai nostri occhi lucidi.

Non resta nulla di te,

se non il profumo

che ancora pervade

queste stanza cupe,

questi muri gelidi.

Ci hanno rubato

gli accordi dell'anima,

consapevoli che eravamo

assuefatti ai loro sermoni.

In silenzio, lentamente,

ci hanno lasciati nudi,

incapaci di difendere

il sacro groviglio del nostri cuori,

di rendere grazie all'altro.



                                     ***


Questa poesia è scritta per i poveri.

Per chi non può comprare

parole convenienti che giacciono

in un ripiano di libreria;

non toglie macigni dallo stomaco

e non serve a cambiare il corso delle cose.

Questa poesia è una pietra

lanciata sulla finestra del soggiorno

per bloccare all'improvviso l'angoscia

che sorge dopo pranzo

su questo divano accogliente,

dinanzi al fuoco, sigari, whisky.

E' un richiamo - questa poesia -

dalle malinconie del passato.

E' un fischio che ti spinge

ad osservare un quadro, un cane,

un melograno.

Questa poesia non serve a salvarti,

ma vuole offrirti una cura.



                                        ***


Ama ovunque puoi amare.

Non fermarti a guardare

questo giardino.

spingi i tuoi occhi oltre il recinto.

I luoghi inesplorati attendono i tuoi passi,

ogni pianta, ogni animale, una tua carezza.

Accarezza quindi tutto

ciò che sta per cadere.

Nessun piedestallo è eterno

e tu non sei fatta per i piedestalli.

Sei fatta per correre,

per non arenarti, cercando

equilibri di sopravvivenza.

Libera la mente a pensieri inusuali,

concediti quiete e fervore se occorre.

Lasciati penetrare da emozioni sconosciute

e vivi ciò che hai sempre temuto.

Apprezza i ponti di parole

che coniugano cuore e anima,

labbra e mente.

Non lasciare mai che un bacio

muoia sulla tua bocca.

Bacia appena puoi, quando vuoi.




                     Gabriele  Pedone  da     Ti amo a fil di spada.



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