lunedì 9 aprile 2018

MAHLER SUL LETTINO DI FREUD 4



(...) Questi, dopo una lunga passeggiata con il Maestro, lo invitò a
      distendersi sul famoso lettino del suo Studio in Berggasse 19,
      a chiudere gli occhi, a rilassarsi e a rispondere alle sue
      insinuanti domande. Freud si convinse che il suo paziente era
      affetto dal cosiddetto Complesso della Vergine Maria e scrisse
      nei suoi taccuini:" La moglie Alma amava suo padre e non
      poteva  che cercare e amare quel tipo di uomo. L' età di Mahler
      che le faceva tanta paura era proprio ciò che lo rendeva così
      attraente agli occhi della moglie. Mahler - infatti - amava sua
      madre e aveva sempre cercato quel modello in ogni donna. La
      madre turbata e piena di sofferenze, inconsciamente riappariva
      nella moglie Alma. In seguito, ricordando l'incontro con il
      tormentato musicista, Freud scrisse:" Ebbi la possibilità di
      ammirare la capacità di penetrazione psicologica di quell'uomo
      di genio. Nessuna luce illuminò ad un certo punto i sintomi
      della sua nevrosi ossessiva. Era come scavare con un 
      bastoncino in un edificio misterioso."
      Mahler, nonostante le profondità di pensiero del suo medico
      curante, capì che forse era meglio lascia perdere Freud e le sue
      dotte elucubrazioni e cercare altre strade. Cominciò allora a
      tentare di recuperare il rapporto con la moglie ( peraltro già
      saziata dalla sua infuocata evasione ) con il collaudato
      strumento del dialogo e della tenerezza, cominciando con il
      revocare il suo odioso divieto di occuparsi di musica e
      invitandola anzi a coltivare il suo piacere di comporre.
      Ritornarono poi insieme negli Stati Uniti, dove ogni concerto
      fu accolto da autentiche ovazioni e così - piano piano - anche
      le grandi soddisfazioni professionali contribuirono a far
      evaporare e ombre e i dissapori coniugali .  (...)


                    Giovanni  Iudica   da   Mahler sul lettino di Freud


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