L'onda arriva, ma dopo un attimo se ne va...
Ci sono giorni, dove il vento
ha la criniera e s'attarda fra le mie mani.
E mi pare allora di abbracciare la tua voce.
C'è una leggenda dei Caraibi che dice
che se ti siedi in riva al mare a contare le onde,
la settima è sempre la più grande.
E l'amore è la settima.
Ti ascolto e penso che non ho mai
contato le onde, ma solo toccato l'acqua
che hanno dentro. Non l'ho mai fatto
nemmeno da bambina, quando mi mandavano
al mare per farmi respirare aria buona,
mano indulgente che cancella ogni malattia.
Ma non quelle dell'anima.
Non ho mai contato le onde perché giocavo
con la sabbia a inventarmi principessa dentro
un castello lontano, e a scavare gallerie
che si riempivano di altra sabbia,
per cominciare . E poi fino a sera
come fossero carezze.
E perché piangevo di lacrime più salate di onde.
Ora, la tua immagine è luce che brilla
di stelle, quasi che la mia pelle fosse uno specchio,
un ritaglio di giornale di questa vita scarna
da tenere sul comodino da guardare ogni sera,
dove sei entrato di soprassalto a sconvolgere
l'anima ed equilibri di passaggio.
Ci sono giorni, dove i pensieri
stanno in piedi in riva al mare, e si può solo
volgergli le spalle per sentire la settima onda
arrivare - senza avere paura - ché tanto l'onda
arriva, ma dopo un attimo se ne va.
frida
Bella questa storia narrata in versi, con un tono colloquiale e lieve che sta tra la prosa e la poesia, il racconto e il ricordo. Ma le rime al mezzo ci restituiscono ritmo e le immagini fascino.
RispondiEliminaGrazie!!!
Grazie per questo tuo azzeccatissimo commento: è vero, questa poesia sta tra il racconto etnico e l'onda dei ricordi.
RispondiEliminaCon tutta la malinconia che l'accompagna.
La speranza ti raccoglie sempre da dove hai creduto fosse il fondo e ti restituisce pure l'entusiasmo di cercare ancora la settima onda.
RispondiEliminaIl bello di alcuni sentimenti è che risorgono dalle proprie ceneri, come l' Araba Fenice... proprio quando non te lo aspettavi più...
RispondiEliminaGrazie.