domenica 29 aprile 2018

I SOGNI DELLE DONNE 1

 
 
" A volte i sogni - al pari degli odori - rifiutano di cedere alle parole la loro essenza più profonda."  ( Karen Blixen )


L' IDENTITA'

(...)  Che cosa ci raccontano i nostri sogni circa l'identità in
       trasformazione? Ci parlano di maschere, di abiti, dei tanti
       nascondimenti in cui ci infiliamo per scivolare dentro le
       contraddizioni, possibilmente senza confrontarci. L'inconscio
       gioca la sua parte e manda per il mondo ambasciatori sotto
       forma di sogni: nelle diverse età della vita veniamo toccate
       profondamente dalla necessità di ridefinire l'identità, di
       riconoscere i passi del cambiamento, di adeguare l'inconscio
       alla realtà e viceversa. L' adolescenza non finisce di
       rappresentarsi nel teatro del sogno, al di là del limite di età
       biologica. Siamo a rischio, tra un eccesso di fiducia o all'
       opposto una diffidenza ostile verso il mondo, dentro maree che
       non impariamo mai a prevedere.
       Eppure, è per questa " saggia stoltezza" che navighiamo senza
       annoiarci e, quando si incontrano- perché ce ne sono - persone
       definite " normali", non ci vuole molto a grattare via il cerone
       e a scoprire in loro la " normopatia", una sorta di patologia
       della normalità, di ansia di adeguamento, di mimesi con
       modelli socialmente accettabili. Un' identità rigida, fissa,
       immutabile, impensierisce chi si occupa di psiche molto più
       dell'identità di chi vive mutamenti e ansie. I genitori" normali"
       o le donne " normali " mettono paura: dove avranno nascosto
       l'ombra?. Dove avranno congelato la rabbia, l'invidia ?
       Sotto il tappeto dei " buoni sentimenti" nascondono il rimosso,
       il rifiuto, lo scarto della vita.
       Meglio essere consapevoli, vedere con coraggio le indegnità
       come le bellezze, stare in mezzo al caos della continua
       trasformazione, e stupirsi del mondo, aspettarselo il mondo,
       con meraviglia.
       Come diceva Cesare Musatti ( Il " grande vecchio "della
       psicoanalisi italiana n.d.r ) ogni mattino : " Oh, un'altra
       giornata! " .   (...)


                 Lella  Ravasi  Bellocchio   da   I sogni delle donne

Nessun commento:

Posta un commento