martedì 3 aprile 2018

I DESIDERI DELL'ANIMA 2



(...) Si potrebbe pensare che la lettura e l'ascolto delle fiabe si
      limitino al trasferimento del loro contenuto a cuori e anime
      giovani o senza età;ma in realtà si tratta di un processo ben più
      complesso. L'ascolto e la memorizzazione delle fiabe hanno un
      effetto più simile a quello dell'accensione in noi di una sorta di
     " interruttore elettrico".Una volta attivate,le fiabe evocano dalla
       psiche un sottotesto più profondo, una sagacia che, per tramite
       dell'inconscio collettivo, giunse in modo innato prima, durante
       o subito dopo che la prima delicata brezza soffiasse sul
       corpicino del neonato ancora umido,appena estratto dal
       grembo materno - del momento esatto non abbiamo coscienza.
       Sappiamo soltanto che una tale, profonda conoscenza delle
       essenze contenute nelle storie - seppur non fatta di materia
       densa, solida - può essere avvertita in modo palpabile dal
       cuore, dalla mente e dall'anima di chi le ascolta.
       Quando la gente ascolta la storia delle fiabe, ne viene
       encantada  , incantata. Benché questo vocabolo sia oggi fin
       troppo abusato, il suo senso originario rimane puro: dal latino
       in - cantare , cantare su o a proposito di... al fine di creare.
       E' correlativo alla parola canto . Parla di entrare in un terreno
       misterioso con intatta finezza d'intuito. L'esatto opposto che
       entrarvi con la mente bloccata da un'ossessione, per esempio,
       e quindi non più padrona della propria perspicacia.
       Quando la gente ascolta le fiabe, non è tanto che le " ascolti":
       sarebbe meglio dire che le sta ricordando:sta ricordando delle
       idee innate. Quando una persona ascolta le storie delle fiabe,
       qualcosa le rintocca dentro. Un potente viento dulce, il dolce
       vento del respiro umano che veicola la storia, rivela la vera
       densità espressiva ed emotiva, la soulfulness o " pienezza
       d'anima" sottesa a quella storia. Tra alcuni popoli Inuit questa
       qualità è detta anerca: il potere dell'essenza della poesia
       amplificato dal suo essere esternata dal respiro del narratore.
       E perché da innumerevoli generazioni non ci stanchiamo di
       raccontare ed ascoltare sempre di nuovo queste storie?
       Perché esse sono come piccoli generatori che ci ricordano i
       cosiddetti essenziali della vita dell'anima - quelli che spesso ci
       dimentichiamo temporaneamente, o con i quali smarriamo il
       contatto talvolta quasi per tutta la vita.
       Una fiaba invita la psiche a sognare su qualcosa che sembra
       familiare, e che spesso tuttavia affonda le sue origini in un
       tempo remotissimo. Penetrando nel mondo delle fiabe, gli
       ascoltatori ne re- visionano i significati  " ri- leggendo con
       l'intelligenza del cuore " queste cruciali guide metaforiche che
       ci ammaestrano sulla via dell'anima .  (...)


             Clarissa Pinkola  Estés   da     I desideri dell'anima

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