giovedì 19 aprile 2018

LETTERA A FABO 1




               " Eh già. Sembrava la fine del mondo. Ma sono ancora qua..." V.I.                                  



(...) Eh già, mio cucciolo di cane: io sono ancora qua. Questa
       canzone di Vasco la ascoltavi spesso e mi chiedevi :" me la
       metti su, Vale?". La cantavi pieno di dolore nel cuore misto a
       felicità di esserci ancora, perché tu amavi la vita. Io lo so.
       Ora, amore mio, sono io che nella testa mi dico " eh già, io
       sono ancora qui, più su e più giù " . Sì, perché tu non ci sei
       più e la mia vita senza di te è noiosa, terribilmente noiosa. E
       allora - come ti avevo promesso - ti scrivo per aggiornarti un
       po' su tutto. Intanto ho, abbiamo scritto la nostra storia come
       mi avevi chiesto. Questo libro parla di noi e della nostra vita,
       la più bella del mondo come ci dicevamo sempre. Certo il
       titolo, parlando di entrambi, non poteva essere DJ FABO come
       avresti voluto, ma alla fine penso di aver scelto una nostra
       verità. E quindi va bene.
       Sei arrivato in India e - come volevi - ti abbiamo salutato
       davanti al tuo locale, il Chronicle di Goa, con il sole al
       tramonto sulla spiaggia. E' il posto che più avevi nel cuore e
       dove tornavi spesso con la mente, per sfuggire a tutta quella
       sofferenza. Sei tornato lì, come ti avevo promesso.  E lì sarai
       per sempre.
       Ti hanno salutato un sacco di persone che ti hanno voluto bene
       Nirdosh era emozionato, Luca ti ha celebrato con un sacco di
       fiori, Romeo ha fatto in modo che tutto fosse perfetto ed,
        emozionato più di noi, ti ha detto ciao anche lui. Insomma,
       esattamente come volevi tu.Non avrei potuto fare diversamente
        In realtà, come sai ( perché sai cosa ho in mente ) mi manca
        da fare ancora una cosa in India. Ma presto la farò.
        Sono qui, amore mio, e non ti voglio raccontare com'è difficile
        senza di te, di quanto è noioso e triste, di quanto sto male e
        di quanto ancora spesso ti cerco, e mi dico "  ma come,
        veramente non c'è più ?". So che lo sai già. Mi dicevi che
        sarebbe stata una questione di tempo, ma inevitabilmente hai
        segnato la mia vita e lo hai fatto al 200 per cento.
        Subito dopo averti salutato su quegli scogli, al tramonto 
        indiano, e averti promesso di ritornare presto, di aspettarmi,
        sono rientrata in Italia e mi sono decisa: avevo bisogno di
        andare via da Milano e far ripartire la mia vita per capire che
        c'era un dopo. Avresti voluto che facessi così, lo so. (...)


                  Valeria  Imbrogno   da   Prometto di perderti
     

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