lunedì 16 aprile 2018

EPIGRAMMI D'AMORE E DI EROS

 
 

                                  Ami? Non fare che il cuore vacilli in pieno tracollo...



ANCORA

Le primavere compiute da Càrito sono sessanta,
ma la cascata delle trecce è nera.
Piccoli coni di marmo, si drizzano ancora sul petto
le poppe, sciolte d'ogni fascia, nude.
Senza una ruga, la pelle distilla d'ambrosia, di mille
vezzi e lusinghe fascinose, ancora.
Se non v'allarmano brame furenti - amatori - venite,
scordatevi la decade degli anni.

                                                      ( Filodemo )


L' ORGASMO

Dòride- culo - di rosa l'ho messa alla frusta sul letto,
ed ero - tra quei freschi fiori - un dio.
Ultraterrene le gambe fra cui mi serrava, correndo
senza flessioni l'arengo d'amore;
pigro lo sguardo, ma gli occhi parevano foglie nel vento,
tremolavano lucidi ai sussulti.
Poi tutt'e due fino in fondo libammo il bianco vigore;
Dòride cadde, con le membra inerti.

                                                   (  Discoride  )




QUAL  E'  L' AMORE ?  

No, non è amore volere una donna di splendido aspetto affidandosi degli occhi consapevoli.
Quando - vedendo una brutta , sviati dall'estro - si ama e nell'incendio l'anima delira,
questo è l'amore, la fiamma. Del bello, s'allegrano tutti, se c'è un gusto scaltrito che discerne.

                                                  ( Marco Argentario )




SORDITA'

" Sono capace - carina - d'amare chi m'ama: capace
sono però di mordere chi morde.
Non mi crucciare se t'amo; le Muse colleriche - bada -
contro di te non provocarle troppo ".
Altro non feci che dirlo, gridarlo; ma quelle parole
tu non le udivi, sorda come il mare.
Ora versale tu le tue lacrime, urlando da cani:
io sto nel grembo della mia Ninfetta.

                                                   (  Filodemo )



I TONI

Ami? Non fare che il cuore vacilli in pieno tracollo,
colmandosi di suppliche vischiose:
abbi pensieri coperti, superba tenendo la fronte
e guardando con occhi cautelosi.
E' delle donne l'incuria degli uomini alteri, e lo scroscio
di gran risate su chi troppo piange.
Ecco l'amante perfetto: chi mescola e fonde due cose:
toni pietosi e una gran fierezza.

                                                          ( Agatia  Scolastico )



SPERGIURO

Sì, lo giurai di starti lontano, ragazza lucente,
ahimè fino all'aurora dodicesima.
Poi non ho retto: brillò più remoto di dodici lune
il domani - lo giuro sul tuo capo.
Prega - mia cara - gli dei che non scrivano i miei giuramenti
sulla groppa del libro dei castighi;
siano le grazie tue la carezza del cuore sferza
non mi scotti, né tua né dei celesti.

                                                            ( Paolo Silenziario )



IL TRAMITE

Non  mi poteva - Rodante, la fata - baciare la bocca:
tese il cinto di vergine tra noi,
prese a baciarlo: traevo sul limite opposto l'amore,
come chi volge l'acqua per canali.
Era un risucchio di baci; le labbra schioccavano baci
di rimando, da lungi, lungo il cinto.
Modo di illudere il cruccio : quel cinto soave non era
che un tramite fra noi, da bocca a bocca.

                                                ( Agatìa Scolastico )


               Autori   da      Antologia Palatina ( Tutte le poesie d'amore )


 
 
 

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