lunedì 9 aprile 2018
MALHER SUL LETTINO DI FREUD 3
(...) Gustav dedicò tre sinfonie ( la quinta con il celeberrimo
Adagietto, la sesta e l'ottava )alla moglie adorata,ma Alma non
era convinta della qualità della musica del marito, e non tanto
per la disgregazione della forma sinfonica e per la spinta della
tonalità verso il suo limite estremo, bensì per quel suo modo a
volte grottesco, burlesco e pure scomposto di profanare, di
contaminare il ragionamento musicale. Il gusto raffinato di
Alma si trovava a disagio davanti alla marcia funebre della
prima sinfonia, nella quale un contrabbasso solo esegue
lentissimamente le note della canzone per bambini Fra Martino
Come sopportare la lunghezza smisurata della Terza Sinfonia
( la più lunga della storia della musica )o,nella Quinta Sinfonia
la sardonica citazione dell' Incipit della quinta di Beethoven?
E che dire della Settima Sinfonia, in cui Mahler ha fatto il verso
al celebre " Amami Alfredo" della Traviata?
Mahler, ormai acclamato direttore,era richiesto dai principali
teatri del mondo e nel 1907 venne richiamato negli USA per
un'importante tournée. Si stabilì, con la moglie in un Hotel di
New York e Alma, nelle interminabili ore di noiosa attesa del
marito, cominciò a sviluppare un senso di ansia, di opprimente
depressione. Tornati in Austria, Alma trovò il modo di lenire
le sue tristezze con un giovane e brillante architetto tedesco,
Walter Gropius. Fu una fiammata di violenta passione che
fece perdere la testa ad entrambi. Alma, dopo una bella doccia
di estasi e voluttà, guarì subito dalla depressione, ma commise
la sua seconda sciocchezza: non riuscì ad evitare che una
lettera dell' amante fosse intercettata dal marito.La depressione
investì allora l'animo fragile e sensibilissimo di Mahler, che
sentì una lancinante fitta al cuore vedendo vacillare ogni
certezza. Entrò in crisi non soltanto il suo matrimonio, ma
anche la sua vena artistica e la sua creatività di compositore.
Provò a cercare consolazione tra le braccia della suonatrice
di viola Anne Bauer -Lechner, ma l'esperienza non riuscì a
placare le sue ansie. Per evitare il peggio, si rivolse a un
dottore che a Vienna si era conquistato una certa notorietà per
la stranezza dei suoi metodi e delle sue teorie: Sigmund Freud.
(...)
Giovanni Iudica da Mahler sul lettino di Freud
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Sempre interessante indagare la vita di tanti artisti e scoprire problemi o difficoltà che non immagineremmo. Certo che Alma non si è fatta mancare niente...Io non ho certo il suo gusto raffinato, ma a me le citazioni musicali di Mahler sono sempre piaciute un sacco, a cominciare dalla marcia funebre sul tema di Fra Martino.
RispondiEliminaGrazie, ho letto volentieri!
RispondiEliminaLe biografie hanno sempre catturato il mio interesse sin dai tempi della scuola. Mi piaceva e mi incuriosiva saperne di più sui " grandi " che lo studio mi proponeva. E ne ho sempre ricavato un indubbio vantaggio : la conoscenza della vita e del quotidiano degli autori ,le avventure e gli amori ( soprattutto! ) mi hanno sempre aiutata a capire di più e meglio le opere di cui si parlava e che costituivano argomento di studio.
Questa passione è rimasta e si è amplificata e approfondita col tempo e con l'esperienza: per questo ho voluto proporre alcuni brani di questo delizioso libretto di Iudica, che si " intrufola" nella vita e negli " affari privati" di molti artisti noti,con competenza e un pizzico di ironia.
Vi si parla. oltre che di Mahler ( da cui il titolo ), anche di Bach, di Scarlatti,di Mozart ( per rimanere nel campo musicale ) , oltreché di Baudelaire, di Joyce, di Schopenhauer e altri.
E posso dire che questa lettura è stata un vero " godimento interessato".