domenica 29 aprile 2018
I SOGNI DELLE DONNE 4
ANCORA UNA VOLTA LA MADRE
(...) Ritrovare la madre, ricostruire la relazione con lei, passa per
tante strade misteriose : pensieri fisici - verrebbe da dire - o
corpo pensato, qualcosa di difficilmente spiegabile ( ma se c'è
stato o no fa una grandissima differenza ). Perché viene prima
dell'educazione, prima del linguaggio e della relazione
cosciente. Ritrovare la madre vuol dire esprimere il potenziale
femminile che lei ti ha consegnato, e portare un po' più avanti
la storia: la sua, la tua, quella che farà tua figlia dopo di te. E
per fare questo percorso, per poter incontrare le parole,
bisogna aver avuto una sufficiente quantità d'amore fisico e
psichico, una dose sufficiente di carezzevoli pensieri,altrimenti
qualcosa si guasta. Fortunatamente può anche non apparire la
differenza, ma è una qualità dell'anima, un percepire diverso
tra chi può fare interamente la strada del ritrovamento di una
madre affettiva, e chi invece trova lo scoglio maledetto dell'
anaffettività.
L'intero cammino analitico può essere segnato dalla presenza
o dall'assenza della madre, e il futuro della relazione con se
stesse e con gli altri è " imprintato" dall'esperienza primaria
di cui in analisi si ritrova la traccia. Il mistero della storia del
rapporto madre- figlia non si lascia afferrare mai
completamente. Può capitare che una madre e una figlia
vivano sempre insieme e non vadano oltre la barriera di una
sostanziale estraneità; come può essere che una storia
burrascosa e complessa sia un patrimonio grandissimo d'
amore e quindi di cultura del cambiamento. Perché è da una
presenza fatta di sguardi, di gesti, di voce, di parole, che
possiamo rischiare il parziale vuoto del tragitto della
trasformazione, per tutto il tempo che ci occorre per scoprire
che la complessità non è una minaccia. (...)
Lella Ravasi Bellocchio da I sogni delle donne
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