sabato 21 aprile 2018

LA GUADALUPE ( specializzata in lezioni d'amore ) 1

 
 
 

                                                                        La " mia " Morenita



" Mi ricordo di una giornalista che, recensendo un libro sul New York Times, ridicolizzava un autore che aveva invitato i suoi lettori a pregare"
Non sono mai stata tanto vicina a volare a New York per avventarmi su quel cosiddetto critico da strapazzo, invocando su di lui una piaga biblica di rane.
Un  po' come nell'antico racconto Un occhio, due occhi, tre occhi,*
da quel giorno in poi, ogni volta che avrebbe aperto la bocca per parlare, le sarebbero usciti dalle labbra lucertole, rospi e serpi.
Ero quasi più orripilata da quella mia reazione violenta che dalle opinioni di quella mezza calzetta sul fatto che invocare la Madre Benedetta fosse ridicolo. Quasi.
Eppure, sentii che proprio in quel momento di dolore e risentimento, la Guadalupe sussurrava al mio cuore qualcosa come:" Tutti sono miei, appartengono a me, che mi conoscano o no, che mi siano devoti o no."
E anche questo, questa oceanica generosità della Madre - così insolita nelle nostre culture moderne, che usano quasi per tutto parole di guerra e di morte - trasformò gran parte della mia ira in un atteggiamento comprensivo e misericordioso: per amore dell'autocoscienza e della pace, per pietà verso gli altri, anche quando qualcuno colpisce ciò che conta per il tuo cuore e la tua anima. Non per transigere ossequienti su ciò che ferisce, ma per affrontarlo con cuore calmo e caldo di vita, anziché con cuore frusto e ansioso, o peggio, senza cuore.
E anche questo, credo - l'essere ad un tratto ispirati a cercare di fare / essere grazia e non solo riceverla - questo genere di intelligenza talora sorprendente può nascere quando la Donna Forte viene " slegata ", liberata.

* Un curioso racconto popolare dei miei antenati magiari. Tratta del vedere il mondo senza vedere l'anima ( con un occhio ); del vedere ciò che tutti gli altri vedono senza stupirsene ( con due occhi); e del vedere in modo straordinariamente coraggioso e penetrante, scorgendo l'intimo collegamento tra i mondi di anima, spirito e materia ( con tre occhi ).
Nel racconto, un angelo mette alla prova alcuni contadini, apparendo loro sotto le mentite spoglie di una vecchia che chiede solo un sorso d'acqua fresca " attinta al pozzo più profondo".
Coloro che glielo rifiutano e la disprezzano sono colpiti da repentine trasformazioni in negativo del proprio corpo e degli oggetti circostanti ( il che rivela come sono fatti dentro ).
Coloro che invece accondiscendono di buon grado alla richiesta dell' angelo " in incognito", vengono premiati da repentine trasformazioni in positivo: una bella voce, piacevoli sensazioni, gradevoli trasformazioni dello spazio circostante, a simboleggiare come sono fatti dentro, nel cuore.
L'aspetto trasformativo del racconto vale anche per coloro che, pur non avendo riconosciuto subito l'angelo / vecchia, lo supplicano di concedere loro un'altra possibilità per mostrare generosità e consapevolezza.
La vecchia è l'angelo della generosità e dell'amore per l'anima. Ed è sempre Lei, la Grande Donna.



Clarissa Pinkola Estés  da   Forte è la Donna ( dalla Grande Madre Benedetta insegnamenti per i nostri tempi )


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