sabato 21 aprile 2018
LA GUADALUPE (specializzata in lezioni d'amore ) 2
" Da bambina mi sentivo chiamata al sacerdozio. Un sacerdozio che probabilmente non esiste - per me - in questo mondo, visto che certe culture hanno mal immaginato o storpiato- nei secoli - l'idea di sacerdozio ..." ma sicuramente il carisma concessomi, e la mia promessa al Creatore fu di impegnarmi con tutte le mie forze a portare Lei, la Senora, e le sue opere e per suo tramite quelle del suo prezioso Figlio nei bramosi, brillanti, creativi e talvolta traviati mondi in cui tutti noi siamo stati posti per camminare insieme, ciascuno a modo suo.
Così porto mi Guadalupe ovunque, a una sola anima, a incontri e ritiri, nelle scuole, nelle strade, nelle chiese - spesso, ma non sempre cattoliche. La porto a coloro che sono così gentili da chiedermi di tenere una predica o da crearmi uno spazio per guarire e benedire il mio prossimo, imponendo le mani, in quella parentesi di tempo sottratta alla frenesia del mondo, in un tempio o in un temenos ( vocabolo che nell' Antica Grecia designava un luogo sacro, un appezzamento di terreno scelto per erigervi un tempio, termine poi adottato da Jung per designare uno spazio particolare, riservato, in cui vigono speciali energie e poteri n.d.r.)
Racconto del suo mondo, della sua vita, delle sue figlie e dei suoi figli e sempre c'è qualcuno che dice" noi non crediamo in lei" oppure " come fa a credere in lei?".
E io rispondo:" Io non credo in lei. Io la conosco. A faccia a faccia, pelle contro pelle. Lei è Mi madre."
E sovente mi sento chiedere che cosa dovrebbe pensare della nostra Maria, la Nuestra Grande Madre, un'anima che decida di avvicinarsi a lei. Come fa a comprenderla, a starle vicino.
E io rispondo:" Per comprenderla non è necessario il colore locale, l'esotico. Lei è ovunque: in una scheggia di vetro in un marciapiedi sbrecciato, in un cuore ferito, in ogni anima consapevole o inconsapevole, ma pazza d'amore per i misteri, per la scintilla divina, per il fuoco creativo. E non altrettanto appassionata a sfide meramente terrene.
Clarissa Pinkola Estès da Forte è la Donna ( dalla Grande madre Benedetta insegnamenti per i nostri tempi )
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