lunedì 16 aprile 2018
VERSO UN ALTROVE. E OLTRE ( La Cura -Severino )
Questo è l'estratto di un articolo apparso su " Il Fatto" il 26 Ottobre scorso. Annunciava una morte, ma era stato scritto quando il protagonista era ancora vivo, pensando alla sua morte.
Lo trascrivo perché - leggendo e rileggendo e poi leggendo ancora - possiamo diventare ( o esserlo un po' di più ) - consapevoli. ( f)
(...) Severino ha vissuto in fin di vita per molti anni, con la grazia e
la pienezza di chi sa di poter morire il giorno dopo e quello
prima e allora vive questo giorno qui, ogni giorno che gli è
dato, senza la zavorra che appesantisce noi che ci proiettiamo
nel futuro. Senza l'ambizione, senza il pregiudizio, senza il
cinismo, senza la protervia, senza il rancore.
Vivere lieve del suo solo stupore, della sua gratitudine, della
sua curiosità. Severino ha raccontato ogni giorno su Facebook
il suo vivere di cancro, attirando migliaia di follower
riconoscenti e commossi. A migliaia, ogni giorno, spegnevamo
le homepage dei quotidiani, accorrevamo sulla pagina del suo
profilo e leggevamo delle cose essenziali - la pazienza, la
compassione, la meraviglia, la tenerezza - per ricordarci che
tutto il resto che ci fa smaniare e polemizzare non vale la pena
quasi mai. Severino assomigliava al protagonista di una
fantasia che avevo fin da bambina.Quella di un nuovo prototipo
di essere umano capace di vivere il tempo che gli è concesso
" in ordine sparso" e non cronologico. Svegliarsi ogni giorno
in un diverso momento della propria vita: scolaro, marito,
adolescente, padre, ammalato oggi, sano domani. Svegliarsi
senza ricordare le preoccupazioni del giorno prima e i
programmi del giorno dopo. Essere il solo a vivere così, tra gli
altri condannati a reggersi al tempo che fugge e a quello che
manca al momento tanto atteso: il sabato, la laurea, la
promozione, l'estate, la fine delle rate. Domani sarà inverno o
primavera ( al prototipo non è dato saperlo ): lui vive ogni
giorno ora e qui, solo qui. Non ha necessità di puntellare le
sue convinzioni, di esprimere giudizi per farsi largo tra gli altri
e trovarsi il giorno dopo un po' più avanti, un po' meno indietro
nella corsa di tutti contro tutti. Che compassione che ha per gli
altri, trascinati dalla vita avanti e indietro, senza sosta!
" Bisogna che io sia molto gentile con loro", pensa il prototipo.
I giorni in cui avverto il peso del futuro e del passato, provo a
far finta di svegliarmi così.
Funziona, e adesso ha un nome: la Cura- Severino .(...)
( f.f. )
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Splendido e toccante questo ritorno al presente e all'essenziale della nostra esistenza "senza la zavorra che la appesantisce"...Che immensa lezione di vita!
RispondiElimina"Vivere lieve del suo solo stupore, della sua gratitudine, della sua curiosità...". Basterebbero solo queste parole a farci riflettere, ad aiutarci ad ENTRARE nel presente con la consapevolezza che potrebbe essere anche l'ultimo. E a sorridere grati al domani che non conosciamo.
Grazie di cuore e buona giornata!!!
" Vivi il tuo giorno presente come se fosse l'ultimo " è una massima che è entrata a far parte del mio patrimonio di vita sin dalla notte dei tempi.
RispondiEliminaPraticamente è cresciuta con me.
Devo dire tuttavia che - come filosofia di vita - è più facile a dirsi che ad applicarsi, presi e stretti come siamo dalla morsa degli impegni ( veri o presunti ), dei rapporti, dei problemi e delle emergenze. A chi pensa poi che sia un metodo poco praticabile perché disfattista e privo di progettualità, dico che mi ha insegnato a vivere meglio il presente, nelle sue grandi e piccole accezioni e a guardare alle cose e alle persone con quell'occhio " pieno di stupore" che solo hanno i bambini, fortificandomi nella gratitudine.
Per questo ho scelto di proporre questa serie di brani di un uomo coraggioso, che ha testimoniato che vi può essere una Vita oltre la vita.