martedì 24 aprile 2018

LETTERE A OPHELIA 3



continuazione...


(...) L'amore è passato. Ma le mantengo un affetto inalterabile e
      non dimenticherò mai - mai, lo creda - né la sua figurina
      graziosa né i  suoi modi da ragazzina, né la sua tenerezza, la 
      sua dedizione,la sua adorabile indole; può essere che mi sbagli
      e che queste qualità che le attribuisco fossero una mia illusione
      ma non credo che lo fossero né, se lo sono state, sarei villano
      ad attribuirgliele.
      Non so che cosa desidera che le restituisca: lettere o che altro
      ancora. Io preferirei non restituirle niente e conservare le sue
      lettere come il ricordo vivo di un passato morto; come un
      qualcosa di commovente in una vita quale la mia, in cui l'
      avanzare degli anni va di pari passo con l'avanzare nell'
      infelicità e nella delusione.
      Le chiedo di non fare come la gente comune che è sempre
      grossolana: che non giri la testa quando ci incontreremo, né
      abbia di me un ricordo in cui ci sia spazio per il rancore.
      La prego, siamo l'uno con l'altro come persone che si
      conoscono dall'infanzia, che si amarono da bambini, e sebbene
      nella vita adulta seguano altre strade e altri affetti, conservano
      sempre, in una piega dell'animo, il ricordo profondo del loro
      amore antico e inutile.
      Per quanto forse " altri affetti " e " altre strade " possano
      concernere lei, Ophelinha, non certo me stesso. Il mio destino
      appartiene ad altra Legge, della cui esistenza lei è all'oscuro,
      ed è subordinato sempre più all'obbedienza a Maestri che non
      permettono e non perdonano.
      Ma non è necessario che capisca quanto dico. Basta che mi
      conservi affettuosamente nel suo ricordo come io, sempre, lo
      conserverò nel mio.(...)

                                               Fernando

       Fernando  Pessoa  da      Lettere alla fidanzata

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