Oskar Kokoschka , 1914 - L'autore aveva intitolato questo dipinto " La tempesta", ma l'amico poeta G. Trakl, alla vista del quadro che asciugava sul cavalletto, suggerì al pittore un altro titolo " La sposa del vento". E così fu.
La bufera che sgronda sulle foglie dure
della magnolia i lunghi tuoni marzolini
e la grandine,
( i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell'oro che s'è
spento sui mogani, sul taglio dei libri
rilegati, brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio delle
tue palpebre )
il lampo che candisce
alberi e muro e li sorprende in quella
eternità d'istante - marmo manna
e distruzione - ch'entro te scolpita porti
per tua condanna e che ti lega più che
l'amore a me, strana sorella, -
e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa...
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,
mi salutasti - per entrar nel buio.
Eugenio Montale da Finisterre
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